Occupazione nel Sud: Campania maglia nera d’Europa
Con un tasso di occupazione che non supera il 48,4%, la Campania, insieme a Calabria e Sicilia, si conferma una delle aree più critiche dell’intera Unione Europea in termini di lavoro. A fronte di una media europea del 75,3%, le regioni del Sud Italia continuano a registrare percentuali drammaticamente basse. Nel 2023, Eurostat ha evidenziato come meno della metà della popolazione campana tra i 20 e i 64 anni sia occupata, segnando una preoccupante stagnazione nel mercato del lavoro locale. Questo scenario è stato fotografato dal Corriere del Mezzogiorno, che ha analizzato come, in altre zone d’Europa, territori storicamente arretrati siano riusciti a invertire la rotta.
Uso ottimale dei fondi strutturali
Regioni come Martinica e Guadalupe, dipartimenti francesi d’oltremare, hanno saputo portare il tasso di occupazione oltre il 50%, grazie a politiche efficaci e all’uso ottimale dei fondi strutturali. In Campania, invece, tali fondi sono spesso utilizzati per tamponare emergenze piuttosto che per creare sviluppo strutturale. Il risultato è una cronica incapacità di stimolare crescita e occupazione.
Sud solito fanalino di coda
La situazione del Sud Italia è aggravata dalla disparità tra regioni: mentre il Nord registra tassi di occupazione superiori al 75%, il Meridione rimane fanalino di coda. Questa frattura, evidenziata anche dal record italiano delle disparità regionali (con un coefficiente di variazione del 16,3%), rappresenta una delle principali sfide che il Paese deve affrontare per rilanciare il Mezzogiorno.