Agro Nocerino-Sarnese e Area Vesuviana: territori abbandonati dalla politica
È sempre più evidente la preoccupazione che l’Agro Nocerino-Sarnese e l’area vesuviana vengano progressivamente dimenticati dalla politica regionale e nazionale. Le recenti vicende giudiziarie, che hanno travolto alcune città dell’Agro e del Vesuviano, richiamano l’attenzione sulla necessità di riflettere sulle future linee politiche per questi territori, sia a livello amministrativo locale che per l’intero comprensorio. L’Agro Nocerino Sarnese è un’area densamente popolata, che conta circa 300.000 abitanti nell’Agro Nocerino-Sarnese che si sommano agli oltre 550.000 nell’area vesuviana, e insieme rappresentano ormai una grande megalopoli, priva di confini naturali tra comuni limitrofi.
Una situazione urbana complessa
A questa complessa situazione urbana si aggiunge la costante minaccia del rischio vulcanico del Vesuvio, un pericolo amplificato da decenni di interventi poco lungimiranti e da un rapporto distruttivo con il territorio. Negli ultimi quarant’anni, queste aree sono diventate una vera e propria “bomba sociale”, con una politica che spesso appare distante e inadeguata e con gravi carenze infrastrutturali. Gli ospedali scarseggiano, molti sono stati chiusi a causa dei tagli alla sanità, e la rete stradale è insufficiente e in pessimo stato, a questo si aggiunge l’emergenza idro geologica e ambientale che determinano le criticità di un cratere.
Mancate soluzioni
Questi sono solo alcuni dei problemi che richiederebbero l’attenzione della politica, ma la rappresentanza territoriale – tra consiglieri regionali e parlamentari – offre poche prospettive di qualità e di cambiamento. L’approccio si limita spesso alla raccolta di voti, senza una visione chiara e concreta dei problemi che attanagliano questa parte della Campania. Oltre a un sostegno finanziario, servono persone capaci di una visione di medio e lungo termine, con piani strategici per il rilancio e il risanamento del territorio.
Analisi Critica
L’assenza di una politica incisiva per l’Agro Nocerino-Sarnese e l’area vesuviana evidenzia una crisi di rappresentanza che è comune a molte aree del Sud Italia, ma che qui assume contorni ancora più preoccupanti. Il vuoto lasciato dall’istituzione politica e l’indifferenza per questioni chiave come la sicurezza ambientale, la sanità, e le infrastrutture alimentano un senso di abbandono nella popolazione. Questa disattenzione non solo compromette il benessere e la qualità della vita dei cittadini, ma crea terreno fertile per fenomeni di degrado sociale, dispersione giovanile e persino per l’avanzata della criminalità organizzata, che può approfittare di tali debolezze strutturali.
Le sfide poste dal rischio vulcanico e dalla densità abitativa elevata richiederebbero una programmazione politica che guardi ben oltre le prossime elezioni, verso una progettualità di lungo periodo, sostenuta da investimenti in sanità, trasporti, e tutela del territorio. I rappresentanti politici dovrebbero fare di questo territorio un punto prioritario dell’agenda regionale e nazionale, considerando che la sicurezza e la vivibilità di queste aree sono anche una questione di interesse pubblico e nazionale, data la loro collocazione e l’enorme rischio ambientale.
Per concludere, il cambiamento richiede non solo un sostegno economico concreto, ma una classe dirigente nuova e competente, capace di dialogare con il territorio e di costruire una visione integrata e sostenibile. L’assenza di un tale approccio lascia poco spazio all’ottimismo per il futuro, ma sottolinea, nel contempo, l’urgenza di una politica che finalmente riconosca l’importanza e il potenziale di questi territori, spesso relegati ai margini della politica nazionale.