A Nocera Superiore cambia il sindaco, ma l’azienda consortile per i servizi sociali, che coinvolge i comuni di Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio, continua a non decollare. Il problema principale resta proprio Nocera Superiore.
La ripartizione delle quote
Il neo sindaco, Gennaro D’Acunzi, propone una nuova gestione con una ripartizione equa delle quote tra i quattro comuni, senza però accollarsi una proporzionale suddivisione dei costi, considerata gravosa per i comuni più piccoli. Una proposta che ha trovato la ferma opposizione di Roccapiemonte e Castel San Giorgio, che hanno risposto con un deciso “No, grazie”.
Attualmente, la ripartizione si basa sul numero di abitanti, criterio ritenuto il più equilibrato e giusto per garantire un’equa distribuzione di costi e benefici. Il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, ha cercato di mediare, ipotizzando perfino una cessione di quota a favore di Nocera Superiore, ma solo a condizione che venissero trasferiti anche i relativi oneri e che ogni comune contribuisse con personale proprio.
Mediazione flop
Nonostante i tentativi di mediazione e i cambiamenti amministrativi, a bloccare l’avvio dell’azienda consortile resta sempre Nocera Superiore. Questo, indipendentemente dal sindaco di turno, sia esso Giovanni Maria Cuofano o Gennaro D’Acunzi. Il risultato non cambia: senza unanimità, l’iter resta fermo. Cambiando l’ordine degli addendi , la somma non cambia.













