La Campania è stretta nella morsa di una crisi industriale che coinvolge oltre 18mila metalmeccanici, con Napoli e provincia in cima alla lista delle aree più colpite. La recente manifestazione di Cgil e Uil ha portato alla luce l’urgenza della situazione, mentre la regione si prepara a un inverno segnato da vertenze e incertezze occupazionali.
Comparti in crisi
Il comparto dell’automotive è tra i più colpiti, con la crisi di Stellantis e del suo indotto che pesa su migliaia di lavoratori. A questo si aggiunge il dramma nella logistica con altri 100 dipendenti rischiano il posto di lavoro a partire dal 31 dicembre. Questa sofferenza industriale è evidente in tutte le province campane e trova un riflesso anche in altri settori strategici come l’aeronautica e la cantieristica navale.
Aeronautica
La situazione dell’aeronautica, scrive oggi “La Repubblica” vede protagonisti i lavoratori della Leonardo, un settore che rappresenta un’eccellenza del territorio, ma che rischia di subire pesanti riorganizzazioni. A ciò si sommano le difficoltà di aziende storiche, che da anni affrontano una crisi strutturale.
Cantieristica
Anche la cantieristica navale è in sofferenza, con Fincantieri a Castellammare di Stabia che affronta problemi legati alla necessità di adeguare il cantiere per costruire navi di dimensioni maggiori. Senza investimenti strutturali, il rischio è che il sito diventi marginale nel panorama produttivo nazionale.
In provincia di Caserta, la multinazionale Jabil potrebbe decidere di avviare la procedura di licenziamento per 418 lavoratori, seguita da situazioni simili, coinvolgendo complessivamente circa 718 lavoratori destinati alla cassa integrazione.
Vertenze
Con un panorama industriale che si restringe sempre più, le vertenze in Campania rappresentano un’emergenza sociale che richiede interventi urgenti e strategie di rilancio per preservare il tessuto produttivo e i posti di lavoro. Resta da ridurre il gap con il Nord ma il divario invece cresce.