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Pomigliano. Accordo Stellantis – Trasnova: lavoro salvo per 300 Operai

Pomogliano: Prorogato per 12 mesi il contratto Stellantis-Trasnova. Sindacati e politica auspicano stabilità nel settore automotive in Campania.

Accordo Stellantis-Trasnova: una proroga che salva 300 posti di lavoro

Respiro di sollievo per gli operaidello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, lavoratori e sindacati hanno accolto con favore l’intesa raggiunta al tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’azienda ha prorogato il contratto con Trasnova per 12 mesi, ritirando i licenziamenti e tutelando circa 300 lavoratori, inclusi i 90 operai impiegati nello stabilimento Giambattista Vico.

La proroga coinvolge anche le aziende subappaltatrici Logitech, Teknoservice e CSA. Nel corso dell’anno, Trasnova dovrà diversificare le attività per garantire maggiore stabilità occupazionale.

Sindacati e politica chiedono un piano per l’automotive

Per i rappresentanti sindacali come Mauro Cristiani e Mario Di Costanzo della Fiom Napoli, l’accordo è il risultato di una dura mobilitazione. Tuttavia, sindacalisti come Nicola Ricci (Cgil) e Biagio Trapani (Fim) invitano alla prudenza, evidenziando la necessità di un piano strategico per il rilancio dell’automotive in Italia e in Campania.

Anche la politica plaude all’accordo. Il sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo, auspica una trasformazione della soluzione temporanea in definitiva. I deputati del Pd Marco Sarracino e Arturo Scotto richiamano all’importanza di investimenti strutturali, mentre Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, definisce il risultato una vittoria dei lavoratori.

Episodio controverso fuori lo stabilimento

Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, un episodio spiacevole ha turbato il clima di festa. Sui cartelli stradali vicino al presidio dei lavoratori, ignoti hanno affisso immagini del presidente John Elkann, della premier Giorgia Meloni e del ministro Adolfo Urso, accompagnate dalla scritta “Fuori legge”.

La vicenda ha animato ulteriormente il dibattito, ma non ha distolto l’attenzione dall’urgenza di garantire stabilità al settore e ai suoi lavoratori.

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