La Rottura sul DUP e il Ritiro della Tassa sui Rifiuti
La città di Scafati si trova in un clima di instabilità politica senza precedenti. Durante l’ultima seduta consiliare, i consiglieri comunali Gennaro Avagnano, Paolo Attianese e Susy Barone hanno espresso il loro voto contrario al Documento Unico di Programmazione (DUP). Questo importante argomento strategico ha visto un pareggio nei voti, bloccando di fatto l’avanzamento della maggioranza. L’assise ha inoltre registrato il ritiro dell’aumento della tassa sui rifiuti, in seguito all’approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario (PEF), ma ciò non ha impedito l’inasprirsi della tensione politica.
I Dissidenti e la Maggioranza Ridotta
L’assenza di Maria Berritto, altra consigliera dissidente, ha aggravato la situazione, creando uno stallo politico. Il sindaco Pasquale Aliberti ha reagito duramente, dichiarando i tre consiglieri fuori dalla sua maggioranza, ormai ridotta al minimo indispensabile. In un comunicato ufficiale, Aliberti ha sottolineato: “Per quanto mi riguarda, li ritengo fuori dalla mia maggioranza. Nulla hanno a che vedere con quei consiglieri che, invece, con coerenza e rispetto, lavorano a testa bassa”.
Le Accuse dei Consiglieri Dissidenti
I consiglieri dissidenti, insieme a Maria Berritto, hanno risposto con un comunicato in cui accusano il sindaco di mancanza di dialogo e confronto. “Il Sindaco è scappato dal confronto, evitando qualsiasi riunione di maggioranza per affrontare le problematiche da noi sollevate,” scrivono Attianese, Barone, Avagnano e Berritto. Hanno inoltre rivendicato il loro voto favorevole alla variazione di bilancio durante il consiglio precedente, sottolineando come tale atto sia stato necessario per risarcire gli espropriati del Pip dopo oltre vent’anni.
Futuro Incerto per l’Amministrazione Aliberti
Il sindaco Aliberti ha espresso l’intenzione di proseguire l’amministrazione con un gruppo coeso che abbia davvero a cuore gli interessi di Scafati. Tuttavia, le divisioni interne e le accuse reciproche tra il primo cittadino e i dissidenti lasciano presagire un futuro amministrativo incerto, con il rischio di ulteriori blocchi sulle decisioni strategiche per la città.