Lo stallo in consiglio comunale
La crisi politica nel comune di Scafati si intensifica, con le opposizioni che invocano dimissioni e manovre di “sfiducia”. Dopo l’ultimo consiglio comunale, le minoranze sostengono che non vi siano più i presupposti per un governo stabile in città, chiedendo un ritorno al voto anticipato. L’assise di martedì scorso ha messo in evidenza le tensioni tra il sindaco Pasquale Aliberti e parte della sua maggioranza, da lui stesso “allontanata” nelle ultime ore.
Le espulsioni nella maggioranza
I consiglieri comunali Gennaro Avagnano, Paolo Attianese e Susy Barone sono stati esclusi dalla maggioranza dopo aver votato contro l’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP), causando un pareggio politico con le minoranze. Questo stallo apre a una nuova fase di instabilità amministrativa, aggravata dalle dimissioni annunciate e poi ritirate dal sindaco all’inizio del mese.
Le opposizioni all’attacco
Le minoranze, galvanizzate dagli ultimi eventi, chiedono la fine dell’attuale esperienza amministrativa. L’ex candidato sindaco e consigliere di minoranza Francesco Carotenuto accusa l’amministrazione di “arrampicarsi sugli specchi” per mantenere il potere. “L’amministrazione Aliberti esiste solo sulla carta e, nei fatti, si arrampica sugli specchi pur di rimanere incollata alla poltrona. Una maggioranza che non esiste, al punto tale da costringere il sindaco a ritirare l’argomento sulla Tari, con l’unica nota positiva, per i cittadini, di non dover pagare un rincaro del 10% sulle bollette” ha dichiarato Carotenuto.
Tramite i social, ha inoltre auspicato dimissioni collettive dal notaio per terminare l’esperienza amministrativa, come avvenuto con l’ex sindaco Cristoforo Salvati. “I voti contrari, così come le stesse astensioni, dovrebbero indurre tutti a non rimanere ignavi, ma a prendere una posizione” è stato il suo appello.
Il blocco amministrativo secondo il PD
Un’altra voce critica è quella del Partito Democratico locale. I consiglieri Francesco Velardo e Michele Grimaldi, insieme alla segreteria cittadina del PD, hanno sottolineato come la mancata approvazione per la seconda volta del DUP testimoni l’impossibilità dell’amministrazione di governare.
“Se il Sindaco ha i numeri per governare lo faccia, altrimenti si dimetta. Lasci il comando al vice-sindaco per qualche mese e ridia la parola agli elettori scafatesi che valuteranno così colpe e responsabilità. Purtroppo, se per vincere si costruiscono carrozzoni elettorali, questo è il risultato” hanno scritto in un comunicato.
La città, secondo loro, è amministrativamente bloccata: “È ferma la gestione, è ferma la programmazione, si perdono opportunità e finanziamenti, non si riesce nemmeno ad organizzare l’ordinario, con aggravio di costi e disservizi a spese della comunità.”