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Centro sociale di Pagani: sigilli all’auditorium per problemi strutturali

Il centro sociale di Pagani, simbolo culturale, soffre problemi strutturali, sicurezza carente e anomalie organizzative, richiedendo un piano di riqualificazione urgente.

Gravi anomalie al centro sociale di Pagani

Il centro sociale di via De Gasperi a Pagani torna sotto i riflettori, ma per ragioni tutt’altro che positive. I carabinieri della locale tenenza, a seguito di segnalazioni, hanno effettuato un controllo sulla struttura, evidenziando gravi anomalie che hanno portato all’interdizione della sala auditorium, cuore pulsante dell’edificio, destinata a convegni, spettacoli e attività culturali.

Sigilli all’auditorium e carenze strutturali

Oltre ai sigilli apposti all’auditorium, è stato interdetto anche il vano caldaia esterno, simbolo di una manutenzione sempre più carente. Il centro sociale, donato alla città dalle organizzazioni sindacali nel difficile periodo post-terremoto del 1980, è diventato negli anni uno spazio cruciale per la comunità paganese. Tuttavia, il suo progressivo deterioramento ne sta compromettendo funzionalità e sicurezza, trasformandolo in un problema invece che in una risorsa.

Criticità già segnalate ma irrisolte

I controlli effettuati lo scorso 16 dicembre avevano già evidenziato importanti criticità, molte delle quali sono rimaste irrisolte. Le scale di accesso all’edificio presentano una pavimentazione sconnessa e danneggiata, mentre una botola scoperta, pericolosamente visibile, è stata coperta solo temporaneamente con tavole di legno. Più gravi, però, sono le condizioni interne della sala polifunzionale, usata come teatro.

Problemi di sicurezza nell’uso dell’auditorium

Durante il sopralluogo, i militari hanno rilevato la presenza di 250 sedute fisse, di cui 35 ostruivano una via di fuga, rendendo critica qualsiasi operazione di evacuazione. A questo si aggiungono due pile di sei sedie ciascuna, collocate in modo non conforme alle norme di sicurezza. Ancora più allarmante, la sala risultava regolarmente utilizzata per spettacoli e riunioni, nonostante queste evidenti problematiche. Un esempio è rappresentato dall’ultimo spettacolo teatrale, andato in scena il 14 dicembre, appena due giorni prima del sopralluogo.

Gestione poco chiara della struttura

La gestione dell’auditorium appare quanto mai nebulosa. Nonostante le chiavi siano state consegnate al comandante della polizia locale, non è chiaro a chi spetti la responsabilità effettiva della struttura, né chi sia incaricato di gestire eventuali evacuazioni in caso di emergenza. Questa mancanza organizzativa rappresenta un’ulteriore falla nella sicurezza complessiva del centro.

Problemi strutturali e manutenzione insufficiente

Non è la prima volta che l’edificio si trova al centro di problemi di questa portata. Già lo scorso anno, difformità strutturali avevano portato all’interdizione della struttura per alcuni mesi, fino al completamento di interventi di messa in sicurezza da parte del Comune. Tuttavia, gli attuali riscontri dei carabinieri dimostrano come tali lavori siano stati insufficienti a garantire standard adeguati.

Ulteriori danni causati dal maltempo

La situazione attuale non si limita alle sole problematiche strutturali e organizzative. Le piogge che hanno colpito Pagani negli ultimi giorni hanno messo in luce altre gravi carenze, come l’assenza di un sistema di scolo efficace. Le pensiline non sono riuscite a impedire infiltrazioni, che hanno danneggiato ulteriormente l’interno della struttura.

Necessità di un piano di riqualificazione radicale

Di fronte a questo scenario, il Comune è stato chiamato a intervenire nuovamente. Oltre a dover eliminare le criticità segnalate, l’Ente guidato dal sindaco Lello De Prisco dovrà nominare un addetto responsabile per la gestione e l’evacuazione della sala durante eventi pubblici. Tuttavia, il quadro complessivo suggerisce che un intervento parziale non sarà sufficiente: la struttura ha bisogno di un piano di riqualificazione radicale, che metta finalmente fine a una condizione di degrado ormai cronica.

Un simbolo culturale che rischia di perdersi

Il centro sociale, nato per essere un luogo di aggregazione e cultura, rischia dunque di trasformarsi nell’ennesimo esempio di incuria nella città di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

 

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Alfonso Romano
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