Un referendum per risolvere una storica disputa
La vertenza sui confini tra Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino è tornata al centro del dibattito politico e sociale con il voto del Consiglio Provinciale del 13 dicembre 2024. La decisione di avviare un referendum consultivo riapre una questione che sembrava chiusa dalla sentenza del Consiglio di Stato del 2023, la quale aveva attribuito la porzione di territorio contesa al Comune di Pagani. Il referendum sposta l’attenzione dalla giurisprudenza alla volontà popolare, permettendo ai cittadini di esprimersi su una vicenda che tocca direttamente la loro identità e la quotidianità.
La posizione di Davide Pepe
Davide Pepe, coordinatore cittadino di Italia Viva Sant’Egidio del Monte Albino, ha accolto favorevolmente la scelta di un referendum, definendolo un “diritto sacrosanto” per i cittadini. Ha dichiarato: “La sentenza del Consiglio di Stato regola la questione dal punto di vista giuridico, ma non considera la volontà dei cittadini. Questa non è una decisione che può essere imposta; si tratta di rispettare un legame storico e comunitario.” Pepe ha inoltre espresso perplessità su chi interpreta la vicenda come un’opportunità elettorale, ignorando il sentimento popolare e la necessità di rispettare la storia e l’identità di quasi 1500 residenti che si sentono legati a Sant’Egidio del Monte Albino.
L’analisi di Roberto Marrazzo
Roberto Marrazzo, ex sindaco di Sant’Egidio del Monte Albino e consigliere comunale di opposizione, ha invece evidenziato l’importanza di affrontare la questione con un approccio istituzionale chiaro e rispettoso. Marrazzo sottolinea che il problema non può essere ridotto a un mero conflitto giuridico, ma va ricondotto a una dimensione politica e sociale. “Questa non è solo una disputa sui confini, ma un tema di identità e di appartenenza che deve essere affrontato con rispetto per le persone coinvolte. Non possiamo permettere che prevalgano interessi di parte a scapito della volontà popolare,” ha affermato, chiedendo un dialogo più incisivo tra le amministrazioni coinvolte.
Implicazioni urbane, tributarie e sociali
Dal punto di vista urbano, la ridefinizione dei confini potrebbe rappresentare un’opportunità per migliorare la pianificazione territoriale, con una gestione più razionale di infrastrutture e servizi pubblici. Tuttavia, questa transizione comporterà anche sfide fiscali, con variazioni nei regimi tributari che potrebbero incidere sulle finanze locali e nelle tasche dei residenti.
Sul piano sociale, il referendum solleva interrogativi sull’identità comunitaria dei residenti. La “zona contesa” rappresenta da sempre un punto di incontro tra le due comunità, e una nuova definizione dei confini potrebbe influenzare e “distrurbare” il senso di appartenenza, creando al contempo nuove opportunità di coesione e dialogo tra Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino.
Prospettive future
Con l’auspicato referendum, si potrebbe aprire una nuova fase per i due comuni, che dovranno collaborare per garantire una transizione armoniosa. Il coinvolgimento diretto dei cittadini sarà determinante per prendere decisioni che rispecchino le esigenze reali della comunità e promuovendo uno sviluppo equilibrato e sostenibile della regione.