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Angri. L’addio a Luigi Falcone il soldato allegro

Angri piange Luigi Falcone, militare della Nato morto d’infarto. Eroe in missioni umanitarie, lascia un vuoto profondo nella comunità

Angri. Ha destato grande commozione in città la scomparsa prematura di Luigi Falcone, il militare colto da infarto a inizio anno. Il 46enne, in forza al nucleo internazionale della Nato a Grazzanise, era tornato ad Angri per trascorrere le festività con la famiglia e sarebbe dovuto ripartire proprio oggi. I suoi funerali sono stati celebrati domenica scorsa presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a officiare il rito il parroco Don Ciro Galisi.

Tanti amici per l’ultimo saluto

A rendergli omaggio una grande folla di militari come si conviene per i funerali di Stato che ha accompagnato il feretro tra lacrime e sgomento. Gradi e divise per l’ultimo saluto a un valoroso servitore dello Stato andatosene troppo presto. Lascia la moglie Sabrina Del Pozzo ed il figlio Simone. Affranti i genitori Carolina e Domenico, la sorella Almina che non si danno pace. Di speciale Luigi Falcone aveva i valori in cui credeva e per i quali dava la sua vita sul campo.

Le sue missioni

Aveva preso parte a tante missioni di pace costruendo case e scuole. Nel marzo di due anni fa il lavoro lo portò in Turchia a seguito del violento terremoto di magnitudo 7 che aveva colpito la repubblica turca. Falcone era sul posto per prestare la propria opera umanitaria per la creazione di un villaggio di case – campeggio nella zona di Iskenderun assistendo le famiglie del luogo. Un lavoro che avrebbe assicurato 4mila posti letto ai cittadini locali. Un onore per i propri concittadini sapere che uno spicchio angrese stesse prestando la propria opera umanitaria in un luogo martoriato dal sisma. Il militare di Angri lavorava per assicurare alla popolazione locale abitazioni idonee ma pure presidi sanitari e di aiuto materiale come beni di prima necessità. La sua storia personale inizia quando consegue il diploma, nel suo futuro si vede sui campi militari, decide così di seguire la carriera militare arruolandosi nell’esercito italiano. Il suo impegno viene premiato vedendolo in crescita tra incarichi e missioni, lontano da casa ma fiero di portare aiuto in divisa.

La carriera egli amici

Una volta a Perugia viene arruolato dalla Nato perfezionandosi nel tempo nella conoscenza e gestione degli impianti di comunicazione e trasmissione, un lavoro che è esclusiva di pochi tra i militari e per cui occorre una solida formazione di base. Ha lavorato a Napoli ed Avellino, dopo avere girato l’Italia per circa 15 anni. Amava la sua famiglia, lo sport e gli animali, lo contraddistingueva un grande senso dell’amicizia, a piangerlo oggi tra i tanti un suo vecchio amico il consigliere comunale Domenico D’Auria. Sul proprio lavoro ha mantenuto sempre il più stretto riserbo, precisando di non poter fare interviste o sbilanciarsi sui propri compiti militari. Intendeva la divisa come missione per portare la pace. Due anni fa alla volta della Turchia partì da Napoli con il comando “Joint Force Command Naples – JFCN” con sede a Lago Patria. Attualmente era in missione in Iraq, tornato in licenza per le feste natalizie. L’ultima missione è stata di abbracciare per l’ultima volta i propri familiari prima di raggiungere il premio eterno alle fatiche terrene.

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