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Canonizzazione Bartolo Longo: gioia e fede a Pompei

La canonizzazione di Bartolo Longo riempie di gioia i fedeli di Pompei, un esempio di santità per l’umanità.

Canonizzazione Bartolo Longo: gioia e fede a Pompei

“Ogni parola sembra incapace di spiegare tutta la nostra commozione e la gratitudine per il Papa che, pur in un momento di sofferenza e dalla ‘cattedra’ speciale dell’Ospedale Gemelli, ha voluto concedere a tutti i devoti della Madonna di Pompei, ovunque nel mondo, questa grande gioia.” Con queste parole, l’arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, ha espresso l’emozione e la riconoscenza dell’intera comunità per la canonizzazione di Bartolo Longo, il fondatore del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei. La notizia ha riempito di gioia i fedeli che da anni desideravano questo riconoscimento. “A Pompei amiamo il Papa in modo speciale e profondo e preghiamo per lui, certi che la Madonna del Rosario e Bartolo Longo, dal Cielo, ascoltino la nostra invocazione e il Santo Padre torni alla quotidianità del ministero petrino”, ha aggiunto Monsignor Caputo.

Un desiderio di fede esaudito

Bartolo Longo fu beatificato il 26 ottobre 1980 e, fin da subito, una moltitudine di persone espresse il desiderio di vederlo canonizzato. Monsignor Caputo ha ricordato come molti fedeli abbiano pregato intensamente per questa intenzione e si siano rivolti al Beato nei momenti più difficili della loro vita, cercando conforto e intercessione. “Il Santo Padre ha dato ascolto al popolo di Dio, che oggi fa festa. La gioia è per noi che abbiamo un nuovo Santo, una figura alla quale guardare e da imitare per raggiungere, un giorno, anche noi, il Paradiso,” ha sottolineato l’arcivescovo. La canonizzazione rappresenta non solo un riconoscimento della santità di Bartolo Longo, ma anche un segno tangibile dell’amore di Dio verso l’umanità.

Un esempio di santità per tutti

La canonizzazione di Bartolo Longo è una testimonianza di come la santità possa essere raggiunta anche da chi vive una vita ordinaria, ma con fede straordinaria. “Quanti sono i santi nascosti, quelli della porta accanto. Non arriveranno all’onore degli altari, ma sono santi agli occhi del Padre,” ha riflettuto Monsignor Caputo, evidenziando come ogni canonizzazione riveli il disegno di Dio. “Il riconoscimento pubblico della santità di un uomo o di una donna è strumentale alla volontà di Dio che, attraverso quei testimoni, ci dona un aiuto per darci la salvezza e la vita in pienezza, una gioia che niente e nessuno potrà più toglierci.” La canonizzazione di Bartolo Longo è quindi un invito per tutti a guardare a questa figura come esempio di fede e umanità, un modello da seguire per raggiungere la santità quotidiana.

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