Mozione bocciata, proteste e polemiche accese
Angri. Maggioranza sulla “graticola ardente”. Tra sorrisi e sbuffi della maggioranza non è passata in consiglio comunale la mozione presentata dal Partito Democratico e dai Socialisti per revocare la delibera della giunta comunale che autorizzerebbe la concessione di spazi della scuola “Don Enrico Smaldone” per l’apertura di una braceria a pochi metri dal plesso scolastico.
In prima fila, nella sala consiliare che era gremita di personale scolastico, alunni e genitori, contrari alla decisione, anche la presenza dei dirigenti scolastici delle due maggiori autonomie scolastiche: Brunella Cataldo e Anna Scimone. Il dibattito è stato teso e animato, con i consiglieri di opposizione che hanno più volte incalzato il sindaco Cosimo Ferraioli e chiamato in causa il presidente del consiglio comunale Massimo Sorrentino (Grande Angri), finito sotto la lente per aver avallato il provvedimento. Quest’ultimo inspeigabilmente ha scelto il silenzio istituzionale e quello stampa, affermando che non rilascerà dichiarazioni, soprattutto nei confronti della nostra testata. Anche l’assessore “infuencer” Maria D’Aniello (Grande Angri), seduta e muta negli scranni, è stata fortemente criticata dall’opposizione per la sua posizione ambigua sulla vicenda, evitando qualsiasi commento, nonostante le numerose contestazioni del pubblico presente. Consiglieri di maggioranza muti e non pervenuti nel dibattito.
Ferraioli difende la delibera e attacca Mauri
Il sindaco Cosimo Ferraioli ha tenuto un lungo intervento difensivo, con tratti da filippica, affermando che la mozione non sarebbe passata per evitare strumentalizzazioni da parte dell’opposizione. Ferraioli ha comunque lasciato intendere la possibilità di una revisione del provvedimento in futuro, recependo in tale sede le richieste della dirigente Cataldo, dei docenti e delle famiglie. Durante l’intervento, Ferraioli, con un espediente comunciativo, ha sventolato un dossier su un presunto caso analogo che sarebbe stato avallato durante l’amministrazione Pasquale Mauri, sottolineando l’incoerenza delle critiche ricevute. “Non si può fare moralismo a giorni alterni”, ha affermato Ferraioli, rimarcando “che ogni scelta è stata ponderata nell’interesse della città”.
Contrasti tra Mauri e Ferrara, opposizione compatta
All’interno del consiglio comunale si sono registrati forti attriti tra Pasquale Mauri e Vincenzo Ferrara di Fratelli d’Italia, con quest’ultimo, seppure contestato dal pubblico, che ha difeso la proposta dell’amministrazione, adottando una posizione più morbida rispetto ad altri esponenti delle opposizioni. Dura la reazione dell’opposizione, con Domenico D’Auria del PD che ha chiesto maggiore trasparenza sulla vicenda, accusando il presidente del consiglio Sorrentino e l’assessore Maria Giovanna Falcone di aver incontrato la Dirigente prima dell’approvazione della delibera. Critica anche Annamaria Russo, che ha sollecitato a guardare oltre e la necessità di destinare l’area scolastica alla creazione di spazi per i bambini. Alberto Milo ha definito “assurdo” quanto accaduto in aula, manifestando stupore per il comportamento della maggioranza.
È quasi passato in sordina l’approvazione bilancio di previsione con i soli voti della maggioranza, mentre le opposizioni hanno bocciato il documento per la scarsa attenzione alle questioni di interesse collettivo. “Ci saranno ricadute gravi” affermano dalle opposizioni e intanto Ferraioli e ciurma galleggeranno per un altro anno anche se l’effetto “Covid” sembra essere definitivamente calato anche comunicativamente. La frattura “popolare” è completata.