Zuchtriegel riconfermato: Pompei guida la rinascita culturale del territorio
È ufficiale: Gabriel Zuchtriegel, archeologo tedesco di 44 anni, resterà alla guida del Parco Archeologico di Pompei per altri quattro anni. La conferma è arrivata durante la presentazione a Napoli dell’ottava edizione di Pompeii Theatrum Mundi, la rassegna teatrale che animerà il Teatro Grande dal 20 giugno al 20 luglio 2025. Dopo tre anni intensi, il direttore ha voluto ringraziare il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e Alfonsina Russo, capo dipartimento per la Valorizzazione, parlando di una “squadra eccezionale” e delle tante sfide che attendono ancora il Parco e il territorio vesuviano. Il progetto del teatro, ha sottolineato, sarà uno degli strumenti per “portare Pompei fuori Pompei”, coinvolgendo l’intero contesto regionale in un’azione diffusa di sviluppo culturale, sociale ed economico.
Agro nocerino e Stabia: i nuovi poli di valorizzazione
Sotto la guida di Zuchtriegel, Pompei ha esteso il suo raggio d’azione a Scafati, Boscoreale, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e all’Agro nocerino-sarnese, con interventi mirati alla rigenerazione urbana e alla valorizzazione del patrimonio archeologico. Di particolare rilievo è il recente accordo per la riqualificazione del Real Polverificio Borbonico di Scafati, un passaggio strategico per integrare archeologia e paesaggio industriale in chiave turistica. Anche nell’area stabiese, ricca di ville romane e di una storia ancora in parte da riscoprire, si registra un’intensa attività di scavo e recupero. Zuchtriegel punta su un modello inclusivo, che restituisca dignità e attrattività ai siti minori, capaci di generare economie locali legate al turismo culturale diffuso.
Un successo che parla con i numeri e gli scavi
I dati confermano la bontà del lavoro svolto. A gennaio 2025 si è registrato un +15% di visitatori nei siti della cosiddetta Grande Pompei, e nel corso del 2024 gli ingressi hanno superato per la prima volta i 4 milioni. Un risultato straordinario, reso possibile anche grazie all’apertura di nuove aree come lo scavo della Regio IX, dove è stato scoperto uno dei più grandi complessi termali privati, con annessa una rara sala da banchetto. L’obiettivo, ha ribadito il direttore, è accogliere il visitatore in un contesto integrato, dove il fascino dell’antico si unisce alla qualità dell’esperienza. L’archeologia, il teatro e il paesaggio diventano così strumenti di rigenerazione e identità per l’intera area vesuviana.