L’incendio all’ex Helios e le prime reazioni
Rogo all’interno dell’ex Helios a Scafati, continuano le operazioni di spegnimento mentre associazioni e politica iniziano a porre i primi punti interrogativi. L’associazione “Per la Nostra Terra” è intervenuta nelle ultime ore con parole molto forti rispetto all’evento che ha sconvolto la comunità non solo scafatese ma di tutto l’agro per la fuoriuscita di grandi fumi tossici. L’intervento nasce anche nel segno della memoria di oltre un decennio di attivismo ambientale sulla situazione dell’attuale SE.NE.CA, da sempre oggetto di critiche visto l’insediamento di un sito di stoccaggio in un’area a pochi metri d’aria dal centro abitato.
«Ci vorranno ancora almeno 2-3 giorni per spegnere completamente le fiamme. I vigili del fuoco stanno lavorando senza sosta, con maschere a ossigeno, in condizioni durissime. Sei operatori sono già rimasti intossicati» racconta l’associazione, evidenziando la gravità della situazione.
«L’incendio è iniziato sabato 5 aprile alle 10 del mattino, ma non è solo cronaca: è l’ennesima ferita a un territorio già martoriato. E quando questo popolo si sveglierà, sarà sempre troppo tardi».
L’intervento della politica regionale
Anche la politica regionale si è attivata attraverso la consigliera regionale indipendente Maria Muscarà, firmataria di un’interrogazione urgente diretta alla Giunta Regionale segnalata anche al Commissario Straordinario per la Terra dei Fuochi Generale Giuseppe Vadalà.
«È normale che in Campania si possa autorizzare un sito di stoccaggio rifiuti tossici accanto a un’industria conserviera? Alimentare e ‘monnezza spalla a spalla? I cittadini hanno diritto alla verità» sono alcune delle domande della Muscarà.
«Vogliamo sapere esattamente quali codici CER sono bruciati, chi ha autorizzato l’impianto, se esiste un piano di emergenza, e soprattutto quanti veleni sono finiti nei polmoni dei nostri figli».
Il punto del sindaco Pasquale Aliberti
A gettare “acqua sul fuoco” ci pensa però il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, in continuo contatto con il tavolo attivo in Prefettura di Salerno sulla questione, illustrando una situazione sì da monitorare, ma essenzialmente sotto controllo:
«Le micropolveri sono al di sotto i livelli di pericolosità e comunque presenti in livelli riscontrabili anche con traffico cittadino. Restano le disposizioni dettate dell’ordinanza del 6 aprile 2025 e le raccomandazioni di porte e finestre chiuse per chi abita in zona».