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Pagani. Vertenza Mercato Ortofrutticolo: la Fial chiede chiarezza

Pagani. Fial interviene sulla vertenza del mercato ortofrutticolo, denunciando esclusioni sindacali, carenze contrattuali e violazioni delle condizioni lavorative previste.

La posizione della Fial nella vertenza occupazionale

La Fial, con un intervento del segretario generale Domenico Merolla, è entrata nel dibattito pubblico sulla situazione dei lavoratori impiegati presso il cantiere del Mercato Ortofrutticolo di Pagani-Nocera. A riportare la problematica è il quotidiano “Le Cronache“. L’obiettivo è chiarire alcuni aspetti emersi negli ultimi mesi e denunciare criticità che, secondo il sindacato, rischiano di compromettere i diritti dei lavoratori. In particolare, Merolla contesta alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti sindacali, ritenute parziali rispetto a quanto verbalizzato nell’incontro aziendale del 7 aprile 2025, tenutosi alla presenza della direzione del mercato e del responsabile dell’esecuzione contrattuale.

Diritti disattesi e carenze nei mezzi di lavoro

Fin dall’inizio delle procedure di subentro, la Fial si è attivata per contrastare una gestione che appariva orientata a ridurre drasticamente il personale, con una proposta iniziale che prevedeva l’assunzione di poche unità. La forte azione sindacale avrebbe garantito il passaggio per tutti i lavoratori aventi diritto, fatta eccezione per un caso specifico attualmente oggetto di contenzioso. Il mancato rispetto di disposizioni operative e la fornitura incompleta di attrezzature previste dal Capitolato Speciale d’Appalto e dall’offerta tecnica sarebbero ritenute gravi inadempienze che hanno inciso negativamente sulle condizioni di lavoro.

Trattative dubbie

Alcuni lavoratori avrebbero scelto, si legge, di attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute, subendo conseguenze economiche ma tutelando la propria dignità professionale. La Fial evidenzia con preoccupazione la mancata convocazione all’incontro del 7 aprile, nonostante rappresenti una parte consistente dei lavoratori coinvolti. Un’esclusione che solleverebbe interrogativi sulla correttezza del processo e sulla reale trasparenza delle trattative in corso, soprattutto in un contesto dove dovrebbe prevalere l’equilibrio tra tutte le parti in causa.

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