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Asl Salerno proroga fino a giugno 30 medici e farmacisti

L’Asl Salerno proroga 30 gettonisti fino a giugno. Falliti i concorsi, resta il nodo delle carenze strutturali.

Una proroga da un milione di euro

Un milione di euro per coprire le carenze croniche negli ospedali e negli ambulatori della provincia di Salerno: è questa la cifra stimata per prorogare, fino al 30 giugno 2025, gli incarichi a 30 lavoratori autonomi – tra medici e farmacisti – impegnati nei reparti delle strutture sanitarie territoriali.

Il ritorno dei “gettonisti”

Tre delibere dell’Asl Salerno, guidata da Gennaro Sosto, hanno ufficializzato il rinnovo dei cosiddetti “gettonisti”, operatori sanitari pagati 60 euro l’ora, spesso a partita Iva, che coprono turni fino a 38 ore settimanali. Una misura nata come soluzione temporanea ma ormai divenuta prassi, complice il fallimento delle procedure concorsuali e la persistente carenza di personale.

I medici dell’emergenza

Il primo atto riguarda 11 medici specialisti in Medicina d’emergenza-urgenza, già inseriti nei turni degli ospedali “Umberto I” di Nocera Inferiore, “San Francesco” di Oliveto Citra, “Martiri di Villa Malta” di Sarno e “San Luca” di Vallo della Lucania. Si tratta di professionisti in attesa degli esiti del concorso bandito dalla Regione Campania, che però non ha colmato tutte le posizioni richieste.

La farmacista della pandemia

Il secondo provvedimento proroga l’incarico a una farmacista specializzanda, arruolata durante la fase più critica della pandemia. Anche in questo caso, la proroga è stata resa necessaria in attesa della definizione di un concorso avviato nei mesi scorsi.

Altri 18 specialisti per coprire i vuoti

L’ultima delibera conferma fino all’estate 18 professionisti in diverse discipline – tra cui urologia, ortopedia, pediatria, ginecologia, anestesia e neurologia – in servizio presso gli ospedali “Umberto I” di Nocera, “Curto” di Polla, “Dell’Immacolata” di Sapri e “Scarlato” di Scafati.

La richiesta arriva dai presidi

La proroga è stata sollecitata direttamente dai direttori dei presidi ospedalieri e dei distretti, che hanno segnalato “forti criticità assistenziali” in caso di interruzione dei contratti. Un milione e diecimila euro il costo complessivo dell’operazione. Un milione di motivi per interrogarsi, ancora una volta, sulla sostenibilità di un modello che rischia di diventare strutturale, svuotando di senso i concorsi pubblici e l’organizzazione del servizio sanitario.

Morbillo, cresce l’allarme anche nel salernitano

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