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Angri e foce del Sarno: 58 milioni per il risanamento

Angri. Con 58 milioni parte il risanamento del bacino Sarno: interventi su depuratori, collettamenti e monitoraggio per abbattere gli scarichi inquinanti.

Il cuore del piano: due impianti strategici

Angri. Il risanamento del bacino del fiume Sarno entra in una fase cruciale grazie allo stanziamento di quasi 58 milioni di euro. Le risorse sono destinate al potenziamento e adeguamento di due impianti fondamentali per la depurazione delle acque: quello di Angri e quello situato alla foce del fiume. Si tratta di un intervento decisivo per affrontare in maniera strutturale una delle emergenze ambientali più complesse del Mezzogiorno, dove per decenni lo scarico incontrollato di reflui civili e industriali ha compromesso la qualità dell’acqua.

Il cantiere di Angri: potenziamento e sostenibilità

Il secondo lotto di lavori sull’impianto di Angri prevede l’adeguamento di vasche, impianti di ossidazione, gestione fanghi e l’incremento della portata idraulica trattata quotidianamente. L’obiettivo è migliorare l’efficienza depurativa e ridurre le concentrazioni di sostanze inquinanti che ancora oggi raggiungono il mare. Si interverrà anche sulla componente energetica per ridurre i consumi, rendendo l’impianto più sostenibile. Saranno introdotti sistemi di automazione e monitoraggio per prevenire disservizi e anomalie.

Alla foce del fiume: riqualificazione tecnologica

Alla foce del Sarno prenderà il via una profonda revisione delle sezioni di pretrattamento, sedimentazione primaria e del comparto biologico. Le operazioni saranno condotte garantendo la continuità del servizio, senza compromettere la capacità attuale di trattamento nei mesi più critici. Anche qui si punterà su efficienza e sostenibilità, per restituire dignità ecologica all’ultimo tratto del fiume.

Un piano multilivello: il disegno complessivo

Gli interventi su Angri e sulla foce non sono che un tassello di un più ampio piano regionale, coordinato dalla Regione Campania in sinergia con consorzi idrici e Comuni. L’obiettivo è migliorare la capacità di trattamento dei reflui urbani e industriali, ridurre l’impatto degli scarichi non collettati e garantire il rispetto delle normative ambientali.

Una rete fragile: scarichi abusivi e reti incomplete

Una delle principali criticità del bacino del Sarno è la frammentarietà delle reti fognarie, spesso incomplete o inefficienti. Questo ha favorito la diffusione di scarichi abusivi. Si stima che oltre un terzo dei reflui non sia ancora correttamente convogliato verso impianti di trattamento. Tra le priorità: completare le reti in città come Sarno, Scafati, Poggiomarino, Ottaviano e Castellammare di Stabia, e mettere finalmente in esercizio impianti realizzati ma mai attivati.

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