Morosi Tari, ad Angri scatta la riscossione forzata
Dopo anni di avvisi, solleciti e controlli incrociati caduti nel vuoto, il Comune di Angri passa alla linea dura: l’elenco dei contribuenti morosi per la Tari 2018 e 2019 è stato ufficialmente trasmesso all’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Si tratta di 3.240 atti per un importo complessivo di 3.382.624,87 euro. Il provvedimento, firmato dalla responsabile del settore Tributi locali Maria D’Ammora, segna la fine del periodo di tolleranza. Nessuna nuova cartella esattoriale né preavviso: chi ha ignorato gli accertamenti riceverà direttamente le richieste di pagamento. L’amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli aveva provato a muoversi in modo “soft” già nel 2022, inviando avvisi bonari, ma l’adesione è stata minima. Da qui la decisione di affidarsi alla riscossione forzata.
Un’operazione per il riequilibrio fiscale e i servizi pubblici
Il bilancio comunale registra da tempo le somme come entrate residue, ora in via di possibile recupero. Un’azione volta a ristabilire equità fiscale e garantire nuove risorse per i servizi, a partire proprio dalla gestione dei rifiuti. L’Agenzia delle Entrate ha confermato di aver acquisito il flusso informatico con oltre tremila posizioni da lavorare. Nessun conflitto di interessi è stato rilevato nel procedimento, regolarmente pubblicato all’Albo pretorio e nella sezione trasparenza del sito istituzionale. I morosi, oltre all’importo originario, dovranno ora affrontare sanzioni e interessi, con il rischio di ricevere presto una “sorpresa” nella cassetta della posta. Per il Comune, invece, è l’occasione per chiudere un capitolo aperto da anni e ribadire un principio semplice: prima o poi, i conti si pagano.
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