Nola: il centrosinistra si ritira, il Pd ammette il fallimento
A Nola, il Partito Democratico ha deciso di non presentare alcuna lista alle prossime amministrative. Una crisi esplosa a poche ore dalla scadenza per la presentazione delle candidature, con il ritiro improvviso dell’avvocato Giuseppe Tudisco, candidato sindaco individuato dal centrosinistra. A spiegare la situazione è stato il consigliere regionale Massimiliano Manfredi, che ha parlato di problemi emersi solo dopo la scelta del candidato e di tempi troppo stretti per trovare un’alternativa condivisa. Manfredi si è assunto direttamente la responsabilità del fallimento, sottolineando come, anche a causa di ritiri in altre coalizioni, sia stato inevitabile rinunciare a partecipare a liste costruite senza una chiara identità politica. Il Pd locale ha poi diramato una nota in cui ha definito l’epilogo “un fallimento”, scusandosi con i cittadini per non aver saputo costruire una proposta autonoma e credibile.
Le accuse interne: «Ignorate le falle, compromesso il progetto»
Il circolo del Pd di Nola ha parlato apertamente di “un castello di carte crollato”, denunciando la logica della mera sommatoria elettorale che ha compromesso ogni possibilità di costruire una coalizione seria e rappresentativa. La critica è stata rivolta anche a chi, per tornaconto personale, ha tentato di attrarre nella coalizione esponenti della destra locale: figure che saranno considerate da oggi estranee al partito. Nella nota si punta il dito contro scelte calate dall’alto e la mancata attenzione ai segnali di crisi lanciati dal territorio. Nonostante l’amarezza, i dem cittadini hanno annunciato la volontà di ricostruire il progetto politico “dal basso”, avviando una nuova fase di ascolto e partecipazione che prenderà forma nei prossimi giorni con un’assemblea degli iscritti.
Marigliano: il Pd corre da solo in un quadro frammentato
Anche a Marigliano la situazione è critica: il Partito Democratico si presenta da solo, in un contesto di forte frammentazione che ha alimentato tensioni e polemiche nelle settimane precedenti alla scadenza per le candidature. L’assenza di un’alleanza ampia ha indebolito la proposta democratica, lasciando spazio a uno scenario confuso e senza una guida chiara del centrosinistra. Le divisioni interne e la mancanza di un percorso condiviso hanno messo in evidenza ancora una volta la difficoltà di tenere insieme le diverse anime del partito sul territorio. Anche qui, come a Nola, il Pd paga una strategia rivelatasi infelice e dovrà ora lavorare per recuperare consenso e credibilità.