Un processo chiuso con l’assoluzione
È stato assolto “perché il fatto non sussiste” il pubblico ministero Roberto Lenza, in servizio a Nocera Inferiore, finito a processo con rito abbreviato presso il Tribunale di Napoli. Il magistrato era accusato di concussione continuata: secondo l’accusa, avrebbe rifiutato di pagare una parcella da 5mila euro ai suoi legali, gli avvocati Alessandro Diddi – attuale procuratore di giustizia in Vaticano – e Giovanni Annunziata.
La vicenda e il contesto giudiziario
La vicenda, come scrive “Le Cronache“, trarrebbe origine da un complesso procedimento giudiziario in cui Lenza era accusato di rivelazione del segreto d’ufficio; grazie all’attività dei suoi difensori aveva ottenuto l’archiviazione sia in sede penale sia in quella disciplinare davanti al Consiglio Superiore della Magistratura. Tuttavia, dopo la chiusura dell’indagine, l’avvocato Diddi inviò a Lenza una parcella professionale, alla quale il magistrato avrebbe risposto con frasi intimidatorie come: “Io sempre faccio il pm a Nocera, ricordatelo tu e il tuo amico”.
L’inchiesta a Napoli
Il caso fu preso in carico dalla procura di Napoli per competenza territoriale e la vicenda venne qualificata come concussione. Da lì l’iter processuale, con la richiesta di rinvio a giudizio nel settembre scorso e la successiva opzione per il rito abbreviato da parte dello stesso Lenza. Dopo alcuni rinvii, il procedimento si è concluso con la requisitoria della Procura napoletana nella mattinata del 30 aprile e con la sentenza di assoluzione pronunciata nel pomeriggio.
Cosa accadrà ora
Si attendono ora le motivazioni della sentenza, che saranno depositate nei prossimi giorni. Successivamente, la Procura Generale valuterà se sussistono le condizioni per un eventuale appello. Nel frattempo, per il magistrato Lenza, arriva la chiusura di una vicenda giudiziaria snervante.