I picchetti che annunciano una svolta
Chi in queste ore percorre le strade di Scafati nei pressi di Piazza Garibaldi avrà notato i picchetti posizionati lungo gli argini del Rio Sguazzatorio. È il segnale visibile della partenza di un’opera attesa da decenni: il dragaggio del canale urbano per 1,7 chilometri, un intervento da 5,4 milioni di euro, con una durata stimata di quattro mesi.
«Abbiamo atteso questo intervento per anni – afferma il sindaco Pasquale Aliberti –. Oggi finalmente iniziamo a vedere i frutti di un lavoro tenace e silenzioso, fatto di interlocuzioni costanti con Regione, consorzi e tecnici. Il dragaggio del Rio Sguazzatorio rappresenta il primo passo concreto per restituire dignità a un territorio troppe volte dimenticato».
Una battaglia lunga trent’anni
Il primo cittadino ricorda i momenti più duri di questa battaglia: le discussioni all’Alveo comune nocerino con i tecnici regionali sotto il sole cocente, la bottiglia d’acqua maleodorante portata simbolicamente in Regione, le riunioni con il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, le commissioni tecniche, le richieste incessanti per via Longole e la pulizia della vegetazione sulle sponde del Sarno.
A tutto ciò si aggiungono interventi strategici: l’installazione delle valvole di non ritorno a via Longole, la barriera griglia all’altezza dell’Alveo prima della confluenza col Rio, la pulizia dei canali richiesta a SMA Campania e al Consorzio di Bonifica. Piccole tappe verso un obiettivo più ampio.
Non solo Rio Sguazzatorio: obiettivo Sarno
«Questo non è un punto di arrivo, ma la partenza di un grande lavoro di risanamento del bacino del Sarno», chiarisce Aliberti. «Abbiamo già dato il nostro placet in conferenza dei servizi per il dragaggio del Sarno da Torre Annunziata a Scafati. Continueremo a promuovere tavoli tecnici per la rete fognaria, nel rispetto dell’impegno assunto con i cittadini».
In vista c’è anche un incontro martedì mattina per definire i dettagli dell’opera e minimizzare i disagi alla viabilità. Il Comune ha offerto la disponibilità per l’area cantiere dove soggiorneranno i mezzi. «Ogni sacrificio sarà ripagato da un beneficio duraturo per la città – aggiunge il sindaco –. È un’opera che vale trent’anni di impegno e battaglie. Ho sempre chiesto che si agisse nell’interesse della comunità, oltre le bandiere e le ideologie».
Il senso di una vittoria
Il dragaggio del Rio Sguazzatorio, oltre a rappresentare un intervento tecnico di messa in sicurezza idraulica, è anche il simbolo di un riscatto civico e amministrativo. «Abbiamo scelto il confronto, anche duro, ma costruttivo – conclude Aliberti –. È la vittoria della perseveranza. E Scafati merita di respirare aria nuova, anche lungo i suoi corsi d’acqua».