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Autista di Busitalia molestata sulla Linea 9 a Salerno

Grave episodio a Salerno: conducente Busitalia molestata da un passeggero. I sindacati chiedono misure urgenti per la sicurezza dei lavoratori.

L’aggressione durante il servizio

Salerno. Nuovo grave episodio di violenza a bordo dei mezzi pubblici salernitani. Il 7 maggio 2025 una conducente di Busitalia è stata molestata da un passeggero abituale mentre svolgeva regolarmente il suo turno sulla linea 9, in partenza da Vinciprova alle 10:30 e diretta a Siano. Il gesto ha causato alla lavoratrice un forte trauma psicologico che l’ha costretta a interrompere il servizio. La donna si è recata al pronto soccorso, dove ha ricevuto una prognosi che ha comportato l’assenza temporanea dal lavoro. L’autista ha presentato regolare denuncia alle forze dell’ordine.

La condanna dei sindacati

Le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl Fna, insieme al Coordinamento Aziendale della RSA, hanno espresso piena solidarietà alla collega aggredita e hanno condannato duramente l’ennesimo episodio di violenza contro i lavoratori del trasporto pubblico locale. Secondo le sigle, questi fatti non sono isolati e testimoniano l’urgenza di rafforzare gli strumenti a tutela della sicurezza del personale.

Proposte per un protocollo di sicurezza

I sindacati hanno chiesto l’avvio immediato di un confronto con le aziende e le istituzioni competenti per sottoscrivere un protocollo d’intesa sulla sicurezza. Tra le misure proposte figurano l’introduzione di cabine isolate per i conducenti, l’installazione di telecamere a bordo nel rispetto del Regolamento GDPR UE 2016/679, e il monitoraggio trimestrale degli episodi di violenza, con report dettagliati. Si richiede inoltre una procedura d’ufficio nei casi più gravi, in linea con l’articolo 583-quinquies del Codice Penale, che tutela i lavoratori dei servizi pubblici essenziali.

Maggiore presenza delle forze dell’ordine

Nel documento unitario, i rappresentanti sindacali chiedono anche un incremento della presenza delle forze dell’ordine nei capolinea a rischio, attraverso un coordinamento con le prefetture e le amministrazioni locali. Secondo i firmatari, soltanto un’azione strutturata e condivisa potrà prevenire nuove aggressioni e ristabilire condizioni di lavoro dignitose per chi ogni giorno garantisce la mobilità cittadina.

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