Un pontefice nato sotto il segno della Madonna
Alle 18:08 dell’8 maggio 2025, mentre i fedeli di Pompei terminavano la tradizionale Supplica alla Madonna, la fumata bianca della Cappella Sistina annunciava al mondo l’elezione del nuovo pontefice: Robert Francis Prevost, ora Papa Leone XIV. Un segnale provvidenziale per molti, come per monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo del Santuario, che parla di una “profezia che si avvera”.
Il legame tra il nuovo Papa e Pompei non è solo simbolico. È spirituale e quasi storico, perché nel nome stesso scelto da Prevost, Leone XIV, riecheggia quello di Leone XIII, il pontefice che affiancò il beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario e autore della Supplica. E proprio nel giorno dedicato alla Vergine del Rosario, la Chiesa si è ritrovata con un nuovo Pastore.
Il decano Re e il “mirabile disegno” della fede
Il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, è stato protagonista di una mattinata densa di significati a Pompei. Celebrando messa e pronunziando parole che sembravano anticipare l’esito del Conclave, ha chiesto pubblicamente alla Madonna di intercedere perché fosse eletto un Papa «di cui il mondo ha bisogno». Parole che, poche ore dopo, sembreranno risuonare profetiche.
«Sembra davvero un mirabile disegno provvidenziale – ha affermato monsignor Tommaso Caputo a “Repubblica” – che proprio nella giornata della Supplica i cardinali abbiano donato alla Chiesa un nuovo Papa. È un richiamo alla pace e alla fede in un mondo ferito dalla guerra».
La vocazione mariana di Leone XIV
Nel suo primo discorso da pontefice, Papa Leone XIV ha rivolto un pensiero proprio alla Madonna di Pompei, affermando: «Maria vuole sempre camminare con noi». Una citazione che ha commosso la folla raccolta in piazza San Pietro e che ha unito idealmente il cuore della cristianità con la cittadina campana.
Il nuovo Papa non è estraneo alla spiritualità mariana. Nel 2024 visitò Montoro, in Irpinia, in occasione dell’anno giubilare per San Nicola da Tolentino, dimostrando attenzione per le periferie della fede e per le comunità semplici. In quella occasione parlò già di pace, di speranza e di un mondo ferito, anticipando forse la cifra del suo pontificato.
Bartolo Longo presto santo: un segno per il mondo
Un ulteriore elemento che collega questo inizio di pontificato a Pompei è la prossima canonizzazione di Bartolo Longo, firmata da Papa Francesco il 25 febbraio scorso “dalla cattedra della sofferenza” del Gemelli. Un gesto che ora Leone XIV eredita, raccogliendo l’impegno verso gli ultimi, i poveri e i bambini, che furono al centro della missione del beato.
Nelle parole di monsignor Caputo si legge la consapevolezza di un passaggio epocale: «È un Papa eletto nel giorno della Supplica, che proclamerà santo l’autore della Supplica. Un segno divino che lega Pompei a Roma e Bartolo Longo al cuore della Chiesa».
La profezia e il Rosario come guida
«Ad Jesum per Mariam», ricordava san Luigi Grignion de Montfort. Ma oggi, afferma l’arcivescovo di Pompei, possiamo anche dire: «Ad Jesum per Summum Pontificem». La Vergine, madre della Chiesa, accompagnerà il cammino del nuovo Papa. E con lei, anche i fedeli di Pompei, che nella Supplica e nel Rosario trovano la loro forza. Sarà questo, forse, il cuore del pontificato di Leone XIV: una pace disarmata e umile, guidata da Maria, dalla preghiera e dalla testimonianza viva della carità.