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Campania, stop terapie per bimbi autistici: appello a De Luca

La Regione Campania limita le terapie ai non residenti: famiglie napoletane escluse. Appello a De Luca per modificare la delibera.

Terapie negate a bambini autistici: l’effetto di una delibera regionale

Restare senza terapie con un figlio portatore di disabilità è come restare senz’acqua nel bel mezzo del deserto”. Con queste parole Carmela, mamma di un bambino autistico, ha lanciato un accorato appello al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo aver ricevuto la comunicazione delle dimissioni del figlio da un centro riabilitativo di San Nicola la Strada.

Il nodo: la delibera regionale 407/2024

All’origine del problema, la delibera di Giunta Regionale n. 407 del 31 luglio 2024, che ha introdotto nuove regole per i centri privati accreditati, fissando tra l’altro un limite del 20% per le prestazioni erogabili a pazienti non residenti nella provincia dove ha sede la struttura. Una norma che ha messo in seria difficoltà numerose famiglie della provincia di Napoli, soprattutto di Caivano, Cardito e Crispano, che da anni si affidano ai servizi del centro Antares situato in provincia di Caserta.

Il tentativo di resistenza: accordi e solidarietà

Per quasi un anno, grazie alla disponibilità della proprietaria del centro, la signora Federica, e alla solidarietà degli operatori, è stato possibile aggirare temporaneamente il vincolo attraverso un accordo tra le famiglie per ridurre il numero di prestazioni ai non residenti. Ma questo compromesso ha avuto breve durata: “Giovedì mattina, mentre accompagnavo mio figlio alle terapie, mi è stato comunicato che era stato dimesso” racconta Carmela, ancora scossa.

L’impegno delle istituzioni locali e l’appello finale

In questi mesi le famiglie hanno cercato ascolto tra le istituzioni, ricevendo il supporto di Emanuele Zanni, direttore sanitario dell’Asl di Caivano, del sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo, del consigliere Luigi Fusco, e della dottoressa Libera D’Angelo, consulente della V Commissione Sanità del Consiglio Regionale, che ha assicurato una riapertura del confronto in tempi brevi.

La richiesta delle famiglie è chiara: alzare la soglia del 20% al 35% per consentire la continuità terapeutica ai bambini e individuare urgentemente nuovi spazi per la riabilitazione in un territorio dove l’offerta è satura e insufficiente. “Quel centro è casa loro, lì hanno stretto relazioni che durano da tutta la vita. Chiediamo al Presidente De Luca di non lasciarci soli.”

Notizia riportata da Caivanopress.

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