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Scafati. Trasparenza negata: Grimaldi denuncia alla Prefettura

Grimaldi presenta un esposto al Prefetto e all’ANAC denunciando il blocco dell’accesso agli atti tributari. Dubbi su equità e trasparenza.

L’esposto del consigliere Grimaldi

Scafati. Un esposto indirizzato al Prefetto di Salerno Francesco Esposito e all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Lo ha presentato il consigliere comunale di opposizione Michele Grimaldi, che denuncia il mancato rispetto dell’articolo 43 del Testo Unico degli Enti Locali, che garantisce ai consiglieri comunali il diritto di ottenere tutte le informazioni necessarie all’esercizio del mandato.

Grimaldi racconta di aver presentato una dettagliata interrogazione il 23 gennaio 2025, chiedendo dati puntuali su posizioni debitorie TARI non domestiche e IMU superiori a 20mila euro, e sull’entità dei contenziosi tributari oltre i 10mila euro. Ma – accusa – il Comune avrebbe fornito una risposta tardiva e incompleta, nascondendosi dietro il rispetto della normativa sulla privacy.

«A distanza di due mesi – scrive Grimaldi – non mi è stato ancora permesso di accedere alle informazioni che ho diritto di conoscere. Si sono limitati a darmi dati aggregati, mentre nulla è stato comunicato sui contenziosi. Questo rappresenta una grave violazione della legge e un ostacolo alle mie prerogative di controllo e vigilanza democratica».

“Chi prende aiuti pubblici non può evadere le tasse”

Il consigliere va oltre l’aspetto procedurale e solleva interrogativi politici e morali. «Qui non si parla della famiglia in difficoltà o della piccola attività che fatica a pagare. Anzi, proprio loro dovrebbero essere aiutati – afferma Grimaldi – come avevamo proposto con l’istituzione di un fondo di solidarietà da 300.000 euro, poi bocciato dal Sindaco e dalla sua maggioranza».

L’esponente del centrosinistra punta invece il dito sulle grandi posizioni debitorie: «Incassiamo appena il 40% della TARI e poco più dell’IMU. I mancati incassi riguardano soprattutto chi ha grosse pendenze. E ci sono decine di contenziosi che coinvolgono proprio queste categorie. È nostro dovere sapere chi sono, per garantire equità fiscale e trasparenza».

Poi l’affondo politico: «Perché, dopo mesi, non ci permettono ancora di accedere agli atti? Cosa si sta cercando di nascondere? Non vorremmo scoprire che qualcuno riceve sussidi, concessioni e patrocini dall’Ente, e nel frattempo non paga le tasse. Questa non è giustizia sociale. È opacità. Ed è inaccettabile».

Richiesta di accertamenti alla Prefettura e all’ANAC

Nel suo esposto, Grimaldi richiama anche il recente orientamento della giurisprudenza amministrativa – in particolare del Consiglio di Stato – che ribadisce il diritto pieno dei consiglieri comunali all’accesso agli atti, anche sensibili, quando utili all’esercizio delle loro funzioni. Il consigliere sottolinea inoltre che la sua richiesta non era generica, ma finalizzata a indagare su una possibile disparità di trattamento fiscale tra cittadini e imprese.

La conclusione è affidata a una richiesta formale: «Chiedo che le autorità adite dispongano gli opportuni accertamenti – scrive Grimaldi – e adottino tutte le misure previste dalla legge per garantire il rispetto del principio democratico e della trasparenza amministrativa».

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