Critiche all’Acse per le assunzioni tramite agenzie
L’amministrazione dell’Acse, la società partecipata in house del Comune di Scafati, continua a essere oggetto di critiche da parte delle opposizioni, a causa della scelta di rivolgersi ancora ad agenzie esterne per l’assunzione di personale a tempo determinato. Una situazione che, secondo diversi esponenti dell’opposizione all’amministrazione comunale del sindaco Pasquale Aliberti, comporterebbe non solo uno spreco di denaro pubblico, ma anche l’impossibilità di controllare gli eventuali rinnovi degli incarichi, che avvengono mese dopo mese. A tornare sul tema è stato il coordinatore locale di Fratelli d’Italia, Mario Santocchio, che ha espresso nuovamente forte preoccupazione per l’ampia quota di lavoro precario presente all’interno della partecipata. «Nonostante le polemiche e le incessanti richieste di trasparenza, all’Acse si continua ad assumere personale tramite agenzie esterne, che non solo comportano costi non indifferenti, ma non permettono di conoscere le modalità di assunzione né le graduatorie. E così, a lavorare in forma precaria, sono sempre gli stessi», ha detto l’ex presidente del consiglio comunale.
Le opposizioni: “Serve un concorso pubblico”
Un grido d’allarme che, sottolinea Santocchio, non è diretto contro i lavoratori, ma contro un sistema di assunzioni che rischia di condizionare la vita di decine di persone: «Noi non abbiamo nulla contro queste persone, anzi, le riteniamo spesso ligi al proprio dovere. Ed è proprio per questo che vorremmo mettere fine a questa forma di sudditanza verso la classe politica, che garantisce solo qualche mese di lavoro. Noi chiediamo a gran voce un regolare concorso, espletato dall’Acse, con l’assunzione di personale a contratto indeterminato». Nei mesi scorsi anche altri gruppi di opposizione avevano sollevato forti dubbi sulla questione assunzioni.
Tra questi, il gruppo consiliare di minoranza formato da Michele Grimaldi e Francesco Velardo, che aveva inviato una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro e, per conoscenza, alla Prefettura di Salerno. «È una battaglia importante per noi – ha spiegato Grimaldi – perché, prima di tutto, le assunzioni tramite somministrazione costano di più all’Ente, e questi costi ricadono poi sulle tasse dei contribuenti. Inoltre, è una questione di dignità per i lavoratori, che con contratti a tempo determinato vivono in una situazione di ricatto lavorativo. Il contratto a tempo determinato deve essere un’eccezione, non la regola, soprattutto in un settore strategico come quello del ciclo dei rifiuti».
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