Alzata del quadro, segno di appartenenza
La festa di San Giovanni, patrono di Angri, rappresenta un bivio fondamentale nella vita della città, uno snodo caratterizzante nel mezzo dell’anno ormai trascorso. Il rito inizia con la significativa “alzata del quadro”, usanza ricorrente in molte realtà dell’Agro, che anche ad Angri si svolge tradizionalmente a un mese dall’inizio dei festeggiamenti. È un momento carico di significato identitario, un legame che sancisce l’appartenenza profonda tra il Patrono e il suo popolo. Il parroco della Collegiata, don Enzo Leopoldo, ha voluto nei decenni rafforzare il senso di questo legame, facendo “alzare” simbolicamente, ogni anno, l’effigie del Battista in un luogo diverso della città per ricordare con semplicità e forza un messaggio chiaro: “Lui c’è”.
Fede popolare e attesa della protezione
È una celebrazione che, con tutte le sue simbologie arcaiche, si è trasformata anche in un autentico riferimento iconico e artistico. Da anni, l’immaginario “battistino” viene continuamente rielaborato da giovani artisti locali, ma anche da creativi affermati che vedono nel patrono San Giovanni Battista del Signore un vero e proprio simbolo di salvezza e protezione.
Con il tempo, la festa ha assunto una connotazione sempre più moderna, pur senza mai rinnegare le sue radici antiche, che affondano nei riti propiziatori della primavera, declinati secondo le tradizioni locali. La vera passione per gli Angresi è rappresentata dalla lunga attesa che il Santo cali, al suo passaggio, quella invocata protezione che tanti devoti e fedeli chiedono in silenzio al Battista, riposto nella teca della navata destra della Collegiata. Ognuno, dentro di sé, ha qualcosa da chiedere al Battista, divenuto ormai un elemento familiare imprescindibile. I tempi portano all’evoluzione, ma la fede continua a rispettare la tradizione.
La mano divina, la processione e speranza nel segno della luce
La mano provvidenziale invocata durante le processioni di San Giovanni Battista è diventata l’emblema della protezione per una comunità religiosa che, oggi più che mai, sente il bisogno di ritrovarsi e aggregarsi. Questo desiderio si è fatto più urgente dopo il trauma collettivo del COVID nei primi anni ’20, che ha profondamente modificato stili di vita e relazioni sociali.
La tradizione, pur reinterpretata, resta un punto fermo per chi crede nell’intercessione del Battista. Tra riti e invocazioni, si fortifica la fede, che raggiunge il suo culmine nei giorni della festa, quando San Giovanni, possente, viene portato, al suo rientro, in processione sotto l’arco delle luminarie, simbolo di buon auspicio, luce della speranza e della fede.
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