La strategia del governatore
Elezioni regionali in Campania. Più che di negoziati formali, si tratta di una fitta rete di manovre di avvicinamento. Mentre il primo faccia a faccia tra Vincenzo De Luca e Elly Schlein potrebbe svolgersi già la prossima settimana, gli emissari sono già al lavoro come riporta “Il Corriere del Mezzogiorno”. A dispetto della linea dura ribadita da Igor Taruffi, inviato a Napoli per il Pd, i contatti tra le parti non si sono mai interrotti.
Nel frattempo, il figlio del governatore, Piero De Luca, deputato dem, ha avuto colloqui sia con Schlein che con il commissario regionale Antonio Misiani. Tuttavia, la retorica polemica del presidente campano verso Roma e i vertici del partito continua a tenere alta la tensione. “Fra le bandiere di partito e la mia comunità, scelgo i cittadini”, ha ribadito il governatore, alimentando ulteriori frizioni con il Nazareno.
I nomi sul tavolo
Tra le richieste principali c’è un secco “no” alla candidatura di Roberto Fico, dietro cui De Luca individua l’influenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, suo antagonista politico. In risposta, propone Sergio Costa, gradito però solo a parte dei 5 Stelle. Nelle ultime ore si rafforzano ipotesi alternative, come quella dell’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho o del magistrato Raffaele Cantone, figure più neutre e potenzialmente aggreganti.
Il nodo della continuità
La vera linea rossa per De Luca è però la continuità amministrativa: senza una garanzia di riconferma per i consiglieri regionali uscenti, non intende nemmeno discutere. Il Pd ha governato la Campania per un decennio e non può fingere di ripartire da zero, secondo i deluchiani. Schlein, pur mantenendo una linea prudente, ha già riconosciuto pubblicamente “il buon lavoro” del presidente.
Fratture e convergenze
Il fronte interno, però, resta diviso. Personalità come Sandro Ruotolo nel Pd e Salvatore Micillo nei 5 Stelle insistono sulla necessità di “discontinuità”, dopo dieci anni all’opposizione in Campania. Ma l’ipotesi di un accordo trasversale resta in campo: De Luca sta coltivando anche un dialogo diretto e indiretto con Giuseppe Conte, pronto a sacrificare Fico in caso di rischio sconfitta.
Il congresso dimenticato
Nell’elenco delle richieste figura anche la convocazione del congresso regionale del Pd, sospeso da oltre due anni. Un tema dimenticato, ma che potrebbe tornare centrale nella composizione delle liste per le prossime elezioni.
Verso il bivio
Nel frattempo, resta sospesa la minaccia del “terzo polo deluchiano”, un’aggregazione che potrebbe contare fino a otto liste civiche. Si tratterà solo di una strategia negoziale o di un’alternativa reale? La risposta arriverà a breve, insieme alla vera posta in gioco: chi controllerà il futuro della Campania post-De Luca.
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