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Scafati. Passa il rendiconto, ma è scontro in aula: rischio dissesto

Scafati. Aliberti: “Conti in miglioramento e piano di riequilibrio in dirittura d’arrivo”. Ma Grimaldi e Salvati attaccano: “Troppe criticità”.

Aliberti: “Rendiconto positivo, avanti col piano di riequilibrio”

Scafati. L’amministrazione comunale del sindaco Pasquale Aliberti supera l’esame del rendiconto, ma è scontro con le minoranze, preoccupate dal rischio dissesto. Per il primo cittadino, l’argomento approvato in assise rappresenta un passo avanti importante per la chiusura del piano di riequilibrio economico – finanziario a cui è sottoposto l’ente. D’altro canto, diversi esponenti dell’opposizione in assise hanno affermato il contrario, evidenziando dati che potrebbero portare a un futuro meno stabile di quello preventivato dalla guida dell’Ente di Palazzo Mayer.

Dopo un rinvio consiliare e una tensione politica determinata dalla nuova configurazione dell’assise che non vede più la maggioranza assoluta dell’inizio mandato, il sindaco Aliberti supera un esame importante per il prosieguo delle attività sul territorio scafatese. E lo fa, a proprio modo di vedere, riuscendo a impattare positivamente sulle casse comunali, rispondendo alle necessità della Corte dei Conti con maggiori incassi, ma anche iniziando a sciogliere situazioni diventate ormai storiche, come il contenzioso con il Consorzio farmaceutico intercomunale sulla gestione delle farmacie scafatesi a partire dal 2019. Capitolo fondamentale per poi vendere i cinque centri di costo. «Abbiamo un rendiconto positivo e migliorato rispetto al 2023, che dimostra l’attenzione verso i conti pubblici», spiega Aliberti tra i tanti argomenti sviscerati nel suo intervento.

Grimaldi e Salvati: “Conti a rischio, preoccupa la gestione”

Diversa la visione delle minoranze, come nel caso di Michele Grimaldi o dell’ex sindaco Cristoforo Salvati, alcuni degli esponenti preoccupati per la salute dei conti, al punto da paventare un rischio dissesto per le casse comunali. «Si confermano le preoccupazioni della Corte dei Conti – anche qui, non delle opposizioni – rispetto alle operazioni di “chirurgia contabile” che il Comune effettua sulle proprie finanze. Sono i fatti a parlare: riscossione ancora al 40%, vendita delle farmacie bloccata, incassi minori del 40% sulle strutture sportive», puntualizza Grimaldi.

Secca l’opposizione sull’argomento anche da parte degli ex esponenti di maggioranza, come Gennaro Avagnano e Susy Barone, che hanno spiegato il loro no al rendiconto per «una gestione delle risorse comunali in cui non crediamo, né nelle finalità né nelle modalità».

Difendiamo la giovinezza dal logorìo della politica prematura

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Alfonso Romano
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