Una lista civica pronta a rialzare la testa
Dopo un lungo periodo di silenzi strategici, Grande Angri – la lista civica che ha sostenuto sin dal 2015 il sindaco Cosimo Ferraioli – è pronta a riemergere dalle paludi e alimentare il dibattito pubblico cittadino. Appuntamento dal chiaro sapore politico: martedì 3 giugno 2025, presso la Casa del Cittadino, i rappresentanti del gruppo si presenteranno alla cittadinanza per un confronto aperto, con l’intento dichiarato di riflettere sull’esperienza amministrativa maturata e di lanciare nuove direttrici d’azione per il futuro.
I protagonisti dell’iniziativa saranno i consiglieri comunali Maddalena Pepe, Vincenzo Grimaldi, Luigi Longobardi, Massimiliano Sorrentino, Anna Parlato e gli assessori delegati Maria D’Aniello e Pasquale Russo, tutti espressione di un gruppo che, pur essendo nato all’interno del progetto Ferraioli, da tempo manifesta chiari segnali di sofferenza e di progressivo distacco dall’asse centrale del contestato governo cittadino. La fine del secondo mandato del sindaco, non più rieleggibile, apre una nuova e incerta fase politica, destinata a ridisegnare equilibri e alleanze in vista delle prossime amministrative del prossimo anno.
Tempismo strategico o rottura controllata?
La scelta di rompere il silenzio proprio adesso non appare affatto casuale. Alcuni osservatori la leggono come una manovra pianificata per guadagnare centralità nel nuovo scenario pre elettorale e sui tavoli delle trattative, mentre altri vi intravedono un tentativo di marcare con forza la distanza da un’esperienza amministrativa che si avvia mestamente al tramonto. D’altronde, il consenso elettorale di Ferraioli è da tempo in netta contrazione: già nel 2020, in piena pandemia, la sua rielezione arrivò con meno di 8000 voti, pari a circa un terzo dell’elettorato. Allora si parlò di un miracolo e un vero colpo di glutei.
Il rapporto con Grande Angri è stato spesso segnato da attriti e divergenze. Basti ricordare le dimissioni – poi ritirate – di Pasquale Russo o il progressivo raffreddamento dei rapporti con l’assessora Maria D’Aniello, figura oggi in equilibrio precario tra la lealtà formale alla giunta e una marcata distanza politica. La sua permanenza in giunta – nonostante il ripetuto disconoscimento da parte del sindaco – è frutto di un compromesso imposto proprio dalla sua lista, che tuttavia non esclude una sua uscita anticipata, soprattutto in vista di una possibile candidatura alle prossime elezioni regionali, dove potrebbe correre sotto l’egida di Nello Fiore, esponente centrista che secondo la stampa sarebbe in fase di avvicinamento all’area del centrodestra.
Verso un nuovo cantiere politico
Nel gruppo c’è fermento e voglia di protagonismo. Il presidente del consiglio comunale Massimiliano Sorrentino ha da tempo lanciato un appello al dialogo trasversale, aprendo a una possibile fase di ricomposizione politica con tutte le forze presenti sul territorio. Le parole d’ordine sembrano essere condivisione, confronto e apertura, in netta discontinuità rispetto al metodo Ferraioli, sempre più orientato verso un progetto personale, come dimostra il recente avvicinamento a Carmen Fattoruso, ex componente proprio di Grande Angri oggi paradossalmente considerata tra i suoi fedelissimi e probabile candidata alla successione.
In questo scenario fluido e ancora tutto da decifrare, l’iniziativa del 3 giugno rappresenta uno snodo strategico. Tutti ora attendono con interesse di capire se il gruppo intende candidarsi con un proprio progetto autonomo, sostenere figure esterne o aprirsi a convergenze civiche e partitiche in vista delle urne.
Una prova di maturità politica
Ciò che appare certo è che Grande Angri non intende restare in posizione marginale e fare contare il peso dei suoi voti. Il confronto pubblico segna un passaggio importante: la volontà di uscire dalle ambiguità e di parlare chiaro, sia alla cittadinanza che agli altri attori in campo. La serata del 3 giugno potrebbe insomma sancire la fine di una lunga stagione di convivenze forzate e l’inizio di una nuova narrazione politica, più coerente con i mutamenti in atto nel tessuto amministrativo e nei rapporti di forza locali pronti a cancellare il buio decennio Ferraioli.
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