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Angri. Via Canonico Fusco, strada dissestata: pericolo per i pedoni

Angri. Nessun intervento dopo i danni ai basoli. Assenza di empatia e controllo: Angri affonda nella solitudine civica e nell’abbandono.

Basoli sconnessi e marciapiedi pericolosi: via Canonico Fusco abbandonata

Angri. Via Canonico Fusco, nel cuore del centro cittadino, è diventata un vero e proprio percorso di guerra, un pericolo per pedoni e automobilisti. Dopo i recenti lavori ai sotto servizi, la pavimentazione in basoli di pietra lavica vulcanica, storici e caratteristici della zona, è stata ripristinata in modo approssimativo e non conforme. Dislivelli, sollevamenti e cedimenti hanno trasformato la strada in un percorso accidentato, causando numerosi inciampi e ferimenti spesso non denunciati per mera rassegnazione allo stallo amministrativo.

Nonostante le ripetute segnalazioni indirizzate all’Unita Operativa Complessa Lavori Pubblici, nessun intervento è ancora stato programmato. La strada, che collega Piazza San Giovanni alle altre due strade: la via Don Minzoni e Via Concilio, rappresenta un elemento storico e identitario del tessuto urbano, ma versa oggi in uno stato di degrado che evidenzia un grave deficit di sorveglianza, di controllo e manutenzione ordinaria, per altro non prevista nel decanato bilancio del sindaco Cosimo Ferraioli.

Anarchia urbana e assenza di empatia amministrativa: cittadini lasciati soli

Sul tavolo degli responsabili ancora una volta l’amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli, accusata di non esercitare la necessaria vigilanza durante i lavori degli scavi e dei ripristini. Il problema non riguarda solo via Canonico Fusco: situazioni simili si sono verificate anche sul prolungamento di Corso Vittorio Emanuele, dove, due anni fa, dopo gli interventi sui sotto servizi e il completo rifacimento dell’asfalto, il manto stradale ha immediatamente ceduto senza che l’Ente avviasse alcuna rivalsa nei confronti dei responsabili dei lavori.

La mancata verifica della corretta esecuzione dei lavori e l’assenza di responsabilizzazione dei gestori delle reti ha generato un grave danno alla sicurezza urbana. Eppure qualcosa potrebbe davvero funzionare e garantire efficienza se solo ci fosse empatia e interazione tra responsabili di settore e amministratori, che invece sembrano aver abbandonato i cittadini, lasciandoli in una condizione di autogestione forzata e in un’anarchia sociale che rischia di condurre verso una deriva definitiva già avvertita da tempo. Mancano ancora una decina di mesi alle elezioni amministrative, ma se Ferraioli non pone un freno immediato a questa deriva, non potrà che fare peggio, aggravando ulteriormente il disfacimento della macchina comunale tutta da ricostruire e ormai senza nessun riferimento ne atto di indirizzo specifico.

Angri. Sacchetti neri da vietare: primo passo per la civiltà

 

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