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Agro nocerino, criminalità in crescita e Stato assente: servono più forze

Carenza di personale e struttura inadeguata limitano le indagini. L’Agro resta esposto a fenomeni mafiosi sempre più complessi

Criminalità diffusa e pochi mezzi: l’Agro resta fragile

Nell’Agro nocerino sarnese, la presenza criminale è diventata strutturale e articolata, ma la risposta dello Stato appare ancora inadeguata. Nonostante l’alto livello delle professionalità impiegate, soprattutto nelle forze dell’ordine, la scarsità di risorse umane e la carenza di strumenti investigativi avanzati impediscono un contrasto pienamente efficace. Il fenomeno è ormai noto agli ambienti giudiziari, ma non trova ancora un riscontro concreto sul piano delle decisioni operative.

L’analisi del procuratore Giuseppe Borrelli

A tracciare con chiarezza i contorni della situazione è stato il procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli, prossimo alla guida della Procura di Reggio Calabria. Il magistrato, come evidenziato sulle pagine de “La Città”, ha evidenziato come la realtà criminale dell’Agro sia largamente sottovalutata, non per la qualità degli operatori impegnati sul territorio, ma per l’insufficienza strutturale dei mezzi investigativi a disposizione. Il suo appello per il rafforzamento del presidio dell’Arma, con l’istituzione di un Gruppo Carabinieri dotato di un nucleo operativo capace di dialogare direttamente con la Direzione Distrettuale Antimafia, resta ancora inascoltato.

Crimine radicato e risposta lenta

Le parole del procuratore Borrelli hanno acceso i riflettori su un tessuto ormai profondamente infiltrato. Il territorio dell’Agro continua a essere teatro di attività illecite legate al traffico di droga, all’usura e alle estorsioni, mentre la risposta dello Stato resta ferma. L’attuale assetto – basato su un reparto territoriale senza autonomia investigativa – è inadatto a fronteggiare la portata del fenomeno. Secondo il procuratore, la necessità di operare scelte prioritarie per mancanza di organico ha finito col lasciare irrisolti troppi dossier aperti.

Un monito che non va ignorato

La richiesta di Borrelli è chiara: serve un intervento strutturale, duraturo, e non più rinviabile. L’Agro nocerino-sarnese ha bisogno di più attenzione, più uomini e più mezzi per fronteggiare un’emergenza criminale che rischia di travolgere anche il tessuto sano della società. La speranza è che, anche dopo il passaggio di consegne alla Procura di Reggio Calabria, il suo grido d’allarme non venga dimenticato e trovi ascolto nei più alti livelli delle istituzioni.

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