Sarno dà l’esempio: un gesto simbolico e concreto
Il sindaco di Sarno, Francesco Squillante, ha donato un defibrillatore al reparto di Pediatria dell’ospedale “Martiri del Villa Malta”, rinunciando a una parte della propria indennità. Un’azione che si inserisce nel progetto “Sarno Città Cardioprotetta” e che rappresenta un atto di altruismo istituzionale e di forte sensibilità verso il tema della salute pubblica. Con questo gesto, Squillante ha posto al centro dell’agenda locale il tema della prevenzione e della sicurezza sanitaria nei luoghi pubblici. Una città cardio protetta non è solo una città dotata di attrezzature salvavita, ma una comunità che riconosce il valore della vita e si organizza per custodirla, in ogni contesto.
Un uomo salvato a Cava, serve una svolta in tutto l’Agro
L’importanza di questi strumenti è emersa chiaramente anche poche ore dopo, a Cava de’ Tirreni, dove un uomo colto da malore in un negozio è stato rianimato e salvato grazie all’uso tempestivo di un defibrillatore semiautomatico (DAE). L’intervento ha funzionato al secondo ciclo di scarica, riportando il paziente alla vita e dimostrando quanto sia fondamentale la presenza capillare di questi dispositivi. Episodi come questo mostrano che la cardioprotezione diffusa non è un lusso, ma una necessità.
Nell’Agro nocerino sarnese, la presenza di DAE è ancora insufficiente, soprattutto nelle zone più popolose e nei quartieri periferici. Serve un impegno coordinato per dotare ogni piazza, scuola, centro sportivo e ufficio pubblico di questi presidi.
È fondamentale che i sindaci prevedano più risorse nei bilanci comunali, ma anche che si costruisca una rete virtuosa con stakeholders privati, associazioni di volontariato e singoli cittadini altruisti. Oltre all’acquisto dei dispositivi, è necessario formare la popolazione, diffondere la cultura del primo soccorso, costruire comunità consapevoli e pronte a intervenire nei momenti critici. Sarno ha indicato la direzione. Ora è il momento di incidere concretamente, e portare questa visione in tutte le città dell’Agro. Perché la prevenzione non può più aspettare.