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Il Canale Marna torna spazio di comunità e tutela ambientale

Gestito dal Consorzio di Bonifica Comprensorio Sarno, il canale Marna diventa simbolo di rigenerazione urbana e coesione tra ambiente e cittadinanza

Un’infrastruttura che torna a vivere

Sant’Antonio Abate. Nel giorno della solenne processione del Corpus Domini, il Canale Marna ha riacquisito il suo ruolo di luogo vivo e condiviso per le comunità locali. Da tempo gestito e manutenuto dal Consorzio di Bonifica Comprensorio Sarno, il canale è tornato a essere spazio fruibile e simbolico, segno tangibile dell’importanza di conservare e restituire il territorio ai cittadini.

Il passaggio della processione lungo il tracciato del canale ha emozionato residenti e visitatori, evidenziando quanto la cura ambientale e la sicurezza idraulica possano sposarsi con l’identità culturale di un territorio.

Il ruolo strategico del Consorzio

Il Consorzio di Bonifica Comprensorio Sarno, negli ultimi anni, ha rafforzato il suo ruolo di presidio attivo del territorio. Le sue oasi, le opere di canalizzazione, i percorsi di manutenzione costante e i progetti di educazione ambientale stanno contribuendo a rendere le aree prima degradate nuovamente centri di coesione sociale e ambientale.

L’attenzione al Canale Marna rappresenta un modello virtuoso: da opera secondaria, spesso invisibile ai più, a infrastruttura strategica per un’idea moderna di città resiliente e verde, capace di accogliere eventi religiosi, civili e culturali in piena sicurezza.

La dichiarazione del presidente Mario Rosario D’Angelo

«Restituire spazi come il Canale Marna ai cittadini è un atto concreto di connessione tra sicurezza, ambiente e comunità – ha dichiarato l’avvocato Mario Rosario D’Angelo, presidente del Consorzio –. Questa processione ha simbolicamente restituito centralità a un luogo che da troppo tempo era percepito come marginale. Siamo convinti che i consorzi di bonifica non siano solo attori tecnici, ma anche presìdi civici, capaci di accompagnare i territori non solo nel contrasto al rischio idraulico, ma anche nella costruzione di identità collettiva. Per questo continueremo a lavorare con determinazione, sobrietà e visione, insieme agli enti locali e con il coinvolgimento diretto della cittadinanza.»

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Luciano Verdoliva
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