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La Lega perde pezzi a Pagani, Scafati e San Marzano sul Sarno

I referenti locali della Lega nell’Agro si dimettono in blocco: motivano la decisione con divergenze strategiche e mancanza di condivisione.

Terremoto nella Lega: via i referenti cittadini dell’Agro

Pagani, Scafati e San Marzano sul Sarno restano senza guida politica locale della Lega. In una lettera indirizzata al Coordinamento Provinciale e Regionale, i tre coordinatori cittadiniRaffaele Di Sieno, Gianluca Di Natale e Diego Del Regno – hanno annunciato le dimissioni irrevocabili dai rispettivi incarichi.

Un passo sofferto, spiegano i dimissionari, maturato a seguito di una riflessione approfondita: “Mancano condivisione e coerenza – scrivono – e le recenti dinamiche interne non rispecchiano più lo spirito originario del nostro impegno”.

Una frattura politica profonda

I tre ex coordinatori rivendicano di aver sempre operato con spirito di servizio, mettendo al centro “militanza, territorio e valori”. Tuttavia, la distanza dalle scelte strategiche adottate dal partito, sia a livello locale che provinciale, ha reso impossibile – si legge nella nota – “proseguire con serenità e coerenza”.

Non vengono menzionati nomi, ma il messaggio è chiaro: si tratta di una frattura politica con la dirigenza salernitana e regionale, guidata dai parlamentari Gianpiero Zinzi e Attilio Pierro, ai quali è indirizzata formalmente la lettera di dimissioni.

“Lavorato con dignità e rispetto”

Nel messaggio finale, Di Sieno, Di Natale e Del Regno rivolgono un ringraziamento ai militanti, iscritti e simpatizzanti, sottolineando che “il nostro mandato si conclude con dignità e rispetto”. Nessun accenno a un nuovo approdo politico, ma il tono lascia intendere che l’attività nel territorio potrebbe proseguire, forse con altri progetti o soggetti politici.

Uno scossone per la Lega in vista delle Regionali 2025

Queste dimissioni rappresentano un duro colpo per la Lega nell’Agro nocerino-sarnese, un territorio che in passato ha dato buoni risultati elettorali al partito e che oggi rischia di diventare un fronte scoperto in vista delle elezioni regionali del 2025. Un momento di crisi che potrebbe riflettersi anche sulle trattative con i partiti alleati del centrodestra, già in fase di definizione per le candidature.

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