Una voce dal passato istituzionale
Pagani. Nel pieno del dibattito nato dalla petizione su Change.org che chiede di restituire alla Pinacoteca comunale dedicata al Beato Tommaso Maria Fusco la sua originaria vocazione culturale, interviene Vincenzo Calce, ex consigliere comunale, per offrire una ricostruzione delle scelte che portarono all’uso istituzionale dell’immobile. Il suo è un contributo chiarificatore, utile a comprendere il contesto amministrativo in cui maturò tale decisione.
La scelta del 2020: una soluzione dettata dall’emergenza sanitaria
«La trasformazione della Pinacoteca in aula consiliare – spiega Calce a Cronache – fu una necessità nata durante l’emergenza Covid-19. La vecchia sala consiliare non rispondeva alle misure anti – contagio, e si optò per uno spazio più idoneo dal punto di vista logistico e sanitario». Superata la fase più critica della pandemia, l’amministrazione comunale optò per mantenere l’uso misto, unendo sulla carta funzione culturale e funzione istituzionale. «Un progetto che però – osserva Calce – non è mai stato realmente attuato», con spazi rimasti in una condizione transitoria e mai adeguati a un doppio utilizzo.
Le criticità dell’esperienza consiliare nella Pinacoteca
L’ex consigliere punta il dito anche sulla gestione concreta delle sedute in questi anni: «Abbiamo svolto i consigli comunali per due anni senza neanche un microfono. Un fatto che dimostra la trascuratezza e la scarsa attenzione riservata alla dignità delle istituzioni». A suo dire, si è trattato di un utilizzo di emergenza mai accompagnato da un vero investimento per trasformarlo in qualcosa di stabile o funzionale.
Sulla petizione: “Giusto sensibilizzare, ma serviva prima”
Pur riconoscendo il valore civico dell’iniziativa popolare, Calce solleva un interrogativo politico: «Fa piacere che oggi si voglia aprire un confronto pubblico, ma perché dopo cinque anni di silenzio? I promotori della petizione hanno avuto sempre la possibilità di interloquire». Una riflessione che allarga lo sguardo sul presente e sul futuro della città: «Pagani ha bisogno di spazi culturali autentici e di una sede consiliare dignitosa. Serve chiarezza: o si recupera la sala di via Pittoni, o si realizza davvero la coesistenza nella Pinacoteca. Ma non possiamo restare sospesi in un vuoto operativo che dura da troppo tempo».