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Regionali Campania. Lucia Fortini, dieci anni di fedeltà a De Luca

Lucia Fortini rivendica dieci anni in giunta, la fiducia di De Luca e il valore del lavoro svolto nel sociale e nella scuola.

Una nomina arrivata a sorpresa

«Non avevo mai fatto politica, né avevo una tessera di partito», racconta Lucia Fortini in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, ripercorrendo l’inizio della sua esperienza come assessora regionale alla Scuola e alle Politiche sociali. La chiamata arrivò nel 2015 direttamente da Vincenzo De Luca, che annunciò il suo nome in conferenza stampa. «Scoprii di essere stata nominata mentre ero in via Scarlatti», dice.

Dieci anni in trincea

Fortini descrive un impegno amministrativo intenso e costante, spesso vissuto in solitudine, soprattutto quando si è trattato di difendere l’istruzione pubblica. «Ho combattuto da sola sul dimensionamento scolastico», ammette, riferendosi al taglio di 845 contratti subito nel 2024. Rivendica però risultati concreti come il progetto Scuola Viva e il trasporto gratuito agli studenti, iniziative che hanno dato «opportunità alle attitudini e alle vocazioni dei ragazzi».

Una fedeltà mai messa in discussione

Non ha dubbi su dove stia oggi: «Di De Luca tutta la vita», risponde a chi le chiede se si senta più vicina al Pd o al Presidente. Ricorda con riconoscenza che è stato proprio De Luca a darle fiducia e autonomia nei progetti, pur mantenendo un rapporto gerarchico saldo: «Non ti concede spazio perché è gentile, ma ha sempre sostenuto le mie iniziative».

L’ipotesi candidatura e il nodo coalizione

Sul suo possibile ruolo nella corsa alla presidenza della Regione Campania, Fortini prende tempo: «Non ho mai parlato della mia candidatura con nessuno». Auspica una sintesi nel centrosinistra ma avverte: «Quando sento parlare di discontinuità, mi intossico». Apre all’ipotesi di un terzo polo deluchiano se il dialogo tra Pd e M5S dovesse arenarsi: «Sulla carta è una opzione plausibile».

Il messaggio politico finale

Con una posizione netta, Fortini si oppone all’ipotesi di un candidato governatore espresso dai 5 Stelle senza passare per un confronto con la maggioranza uscente: «Ritengo politicamente contraddittorio che si indichi un candidato senza consultare chi ha vinto col 70%». E conclude: «La Campania spetta ai cittadini. Le primarie restano lo strumento più democratico».

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