Il j’accuse del Partito Democratico
Un attacco diretto, che segna una linea di demarcazione netta tra passato e futuro. Il Partito Democratico di Angri, attraverso una nota del segretario Gianluigi Esposito, boccia senza appello i dieci anni di amministrazione guidati dal sindaco Cosimo Ferraioli. Anni definiti di “latitanza politica”, dove – secondo il PD – si è concesso “con troppa superficialità” un ingresso indiscriminato dei privati nella gestione dei servizi pubblici.
Nella nota si legge di un’assenza quasi totale di programmazione strategica, aggravata dalla mancata capacità di intercettare risorse europee: “Durante tutto il mandato non sono stati realizzati investimenti significativi utilizzando i Fondi UE. Una scelta non solo dettata da limiti progettuali – osserva Esposito – ma dalla precisa volontà di puntare sulla gestione privata a scapito del ruolo del pubblico”.
Contro il totonomi, per una nuova visione
Nel mirino del Partito Democratico anche le dinamiche pre-elettorali, spesso incentrate su giochi di potere più che su progetti concreti. “I mesi che ci separano dalle elezioni – prosegue il segretario – non devono essere consumati dal solito infruttuoso totonomi, spesso alimentato dal fuoco amico per bruciare candidature scomode. Serve ben altro”.
Il PD rivendica invece un metodo partecipativo ed inclusivo per la scelta del candidato sindaco, da individuare non per appartenenze personali o calcoli di convenienza, ma per la sua capacità di interpretare un progetto politico vero, forte, collettivo.
Un progetto per il futuro
Secondo il Partito Democratico, Angri ha bisogno di una svolta culturale e politica. Una rottura con la logica dei “rapporti preferenziali con i privati” e un nuovo impegno a favore del dialogo istituzionale sovracomunale, unica strada per garantire investimenti strategici e duraturi.
“In quest’ottica lavorerà il PD – conclude Esposito – per costruire una squadra coesa, con idee forti e un progetto chiaro per la Città. Non c’è più tempo per improvvisare: serve una nuova cultura amministrativa, capace di guardare lontano e di restituire ad Angri la centralità che merita”.
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