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Angri. Verso il voto: scenario degno della “Commedia dell’arte”

Si sgretola la maggioranza Ferraioli. Lega ai margini. Fattoruso e Mauri in movimento. Spunta un possibile civico, ma tutto è in divenire.

La commedia dell’arte politica

Angri. Nemmeno un copione della “Commedia dell’arte” di Goldoni avrebbe potuto scrivere una trama tanto intricata quanto quella che si sta consumando nella politica angrese. I giorni passano e il ritorno alle urne si avvicina, dopo undici anni di amministrazione Ferraioli, e la scena comincia a riempirsi di addii, strappi e manovre sotterranee. I primi a rompere le righe sono stati gli ex leghisti, con il consigliere provinciale Giuseppe Del Sorbo a guidare il distacco, seguito dall’assessora Maria Immacolata D’Aniello e dai consiglieri Carla Manzo e Giuseppe Aversa.

Il messaggio è chiaro: la Lega è diventata un peso elettorale. Nell’Agro Nocerino-Sarnese, il partito di Salvini è percepito con crescente diffidenza e restare sotto quel simbolo potrebbe equivalere a un suicidio politico. “Meglio svestirsi prima”, sembrano aver pensato in molti.

Nuove rotte e vecchie fratture

Del Sorbo e i suoi hanno ricevuto telefonate di incoraggiamento da Fratelli d’Italia, che li aveva già accolti in passato. Ma anche lì, ad Angri, la casa meloniana è tutt’altro che coesa: divergenze e tensioni interne frenano ogni possibile ingresso. Forza Italia, per ora, resta in ascolto, con Pasquale Mauri – ex sindaco e figura storica – che muove i fili di una possibile ricandidatura. Una candidatura che, in un quadro frammentato, potrebbe diventare decisiva già al primo turno.

Nel frattempo, la maggioranza Ferraioli sembra un gruppo di ciclisti allo sfinimento, definita dai cittadini come il “gruppo dei selfie”, ormai priva di guida, in attesa del colpo di fischietto finale. Il sindaco Cosimo Ferraioli, da settimane, appare alla finestra: è lui stesso a decretare il “rompete le righe”, certificando una disgregazione che è ormai sotto gli occhi di tutti.

I nomi e l’incognita civica

Nel risiko angrese, il nome di Carmen Fattoruso circola con insistenza. Si sarebbe già messa al lavoro per costruire una sua lista, forte di buoni rapporti anche con ambienti del Partito Democratico. Un’apertura trasversale che potrebbe rompere i tradizionali steccati partitici, dando corpo a un polo civico ampio.

Ma il vero colpo di scena potrebbe arrivare da un nome ancora tenuto segreto, sostenuto da imprenditori e uomini della società civile, intenzionati a costruire un’alternativa credibile, trasversale e fuori dalle logiche dei partiti tradizionali. Un’operazione che, se ben gestita, potrebbe raccogliere il consenso di quell’elettorato oggi deluso e disilluso.

Un dopo incerto

Tutto dipenderà da quando si andrà al voto. C’è chi ipotizza che si dovrà attendere le elezioni regionali, altri pensano che l’accelerazione arriverà già a fine anno. Ma una cosa resta certezza: Angri è nel mezzo di una transizione politica delicata e instabile, dove nulla è definitivo e tutto può cambiare con celerità. Il tempo stringe, ma la nebbia resta fitta anche in piena estate.

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Luciano Verdoliva
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