Il post del sindaco e la risposta che ha incendiato la polemica
Un acceso confronto istituzionale si è consumato nelle ultime ore tra il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio e il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, esponente di Fratelli d’Italia. Al centro dell’animata questione, un post social pubblicato dal sindaco, contenente una dichiarazione destinata a far discutere in calce a un chiarimento su problemi di avvocatura: “Ciò che mi sorprende, però, oltre a far riferimento a organi di controllo esterni non intervenuti, è che non ho notato in loro alcun tipo di indignazione all’atto della nomina a dirigente del dipartimento di prevenzione del Ministero della Salute della compagna dell’On. Edmondo Cirielli. Così come non si sono indignati, è notizia di pochi giorni fa, della nomina del figlio di Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, quale presidente dell’Aci, garantendogli una indennità di centinaia di migliaia di euro”.
La replica del vice ministro non si è fatta attendere, ed è arrivata con toni netti e personali, alimentando uno scontro aspro e per certi versi scomposto. Le parole usate da Cirielli sui social hanno inasprito ulteriormente il clima, facendo perdere al dibattito ogni connotazione istituzionale e trasformandolo in un botta e risposta personale certamente poco edificante.
Una questione che travalica il senso politico
Al di là del contenuto delle reciproche accuse, il caso solleva una questione più ampia, che riguarda lo stile e l’etica del confronto politico. Che due rappresentanti istituzionali scelgano i social come campo di battaglia per affrontare temi così delicati, e con modalità che sfociano nel personale, impone una riflessione sull’alto senso del ruolo pubblico che vale non solo per loro e la vicenda a essi connessa.
Certamente a freddo si può ipotizzare che nessuno dei due protagonisti abbia voluto agito con intenzione offensiva, ma entrambi sembrano essere apparsi travolti da pulsioni umane poco compatibili con la necessità di preservare il decoro e il rispetto reciproco che dovrebbero contraddistinguere ogni dialogo tra istituzioni.
Il limite oltre il quale inizia la deriva
Il confronto, degenerato “accidentalmente” in polemica personale, evidenzia il rischio che il linguaggio politico venga svuotato di senso civico e trasformato in terreno di scontro senza filtri. In un momento storico in cui cittadini chiedono ed hanno bisogno di trasparenza, serietà e responsabilità, episodi come quello tra De Maio e Cirielli rischiano di allontanare ulteriormente le persone dalla politica attiva e partecipata orfana da decenni della “militanza” tout court.
È necessario recuperare un linguaggio sobrio e un confronto istituzionale degno delle sfide che attendono i cittadini. Il caso esploso a Nocera Inferiore dovrebbe rappresentare un monito: il confine tra critica e invettiva è sottile, e valicarlo può produrre danni irreparabili alla credibilità non tanto degli uomini ma della democrazia stessa. Confidiamo in una stratta di mano.
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