Una visione tra fede e scienza
Dopo 137 anni, torna a vivere a Pompei l’Osservatorio Meteorologico San Bartolo, voluto nel 1890 dal beato Bartolo Longo. La riattivazione è avvenuta sul tetto dell’Istituto “Bartolo Longo”, grazie al lavoro del prof. Adriano Mazzarella, responsabile dell’Osservatorio Meteo dell’Università Federico II, e della sua squadra. «Pochi sanno che Bartolo Longo fu un appassionato di meteorologia – racconta Mazzarella – e cercò più volte di istituire un centro osservativo, convinto che fede e scienza potessero camminare insieme».
Fulmini, fede e preghiera
L’idea nacque in seguito a eventi estremi che colpirono il Santuario, come i fulmini del 1886 e 1887. Fu così che Longo, per necessità e spirito scientifico, avviò la costruzione dell’Osservatorio, coinvolgendo il padre barnabita Francesco Denza, celebre climatologo e direttore dell’Osservatorio di Moncalieri. L’osservatorio cominciò a redigere bollettini e installò strumenti d’avanguardia per l’epoca: barometri, anemografi, psicrometri, perfino un sismografo e un ozonometro.
Tecnologia moderna, spirito antico
Oggi, l’Osservatorio è stato riattivato con una moderna stazione Davis di prima classe, dotata di sensori di ultima generazione: misurazione di temperatura, umidità, pressione atmosferica, pioggia, radiazione solare, UV e vento. «Ringrazio mons. Tommaso Caputo e don Salvatore Sorrentino, senza i quali questo sogno non si sarebbe realizzato», aggiunge Mazzarella, affiancato dai collaboratori Mario Toti, Alberto Fortelli e Raffaele Di Cristo. «È un ritorno alle origini, alla visione di un uomo che credeva che lo studio del cielo fosse anche una forma di carità».
Denza e il miracolo della Vergine
L’Osservatorio affonda le sue radici anche in un intreccio spirituale. Un antico manoscritto custodito nell’archivio del Santuario racconta come padre Denza, colpito da paralisi nel 1886, si affidò alla Vergine del Rosario di Pompei, promettendo una messa di ringraziamento. Guarito, fu fedele al voto e tornò nel 1888, coinvolgendosi nel progetto di Longo. «La fede di Denza e la visione di Bartolo Longo hanno dato vita a qualcosa di unico: una struttura dove cielo e terra si parlano», conclude Mazzarella. Oggi, quel dialogo riprende, più forte che mai.
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