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Scafati, bufera sull’Acse: assunzione sospetta scatena la polemica

La partecipata dei rifiuti finisce ancora sotto accusa: si solleva il caso di un'assunzione legata a un consigliere di maggioranza

Polemiche sull’Acse di Scafati: fratello di un consigliere assunto con agenzia interinale. L’opposizione chiede trasparenza e spiegazioni.

Sette parole chiave in grassetto: Scafati, Acse, assunzioni, interinali, trasparenza, opposizione, consigliere comunale

Assunzione sotto accusa: il caso del fratello del consigliere

La partecipata Acse, che gestisce i servizi ambientali e i parcheggi nel Comune di Scafati, torna al centro delle polemiche. A innescare la controversia, l’assunzione a tempo determinato tramite agenzia interinale di un lavoratore risultato essere fratello di un consigliere comunale di maggioranza. La vicenda ha sollevato immediate reazioni da parte delle forze di opposizione, che parlano di conflitto di interessi e opacità nella gestione delle risorse umane.

Interinali e costi: l’opposizione punta il dito

L’assunzione rientra tra le numerose procedure avviate dall’Acse negli ultimi mesi per far fronte alla carenza di personale. Tuttavia, secondo quanto evidenziato in consiglio comunale, oltre la metà dei dipendenti oggi attivi nella società sarebbero stati assunti con contratti interinali. Una modalità che, a detta delle minoranze, comporta costi elevati per l’azienda e solleva dubbi sulla rotazione degli incarichi e sul rispetto delle regole sugli affidamenti pubblici.

Richieste di chiarimento e trasparenza sulle procedure

I gruppi consiliari di opposizione chiedono ora spiegazioni formali alla giunta comunale e al CdA dell’Acse. In particolare, vogliono sapere se siano stati rispettati i principi di imparzialità e pubblicità, e se siano stati valutati i possibili profili di incompatibilità con le cariche istituzionali ricoperte da parenti prossimi. Sullo sfondo resta il tema dell’accesso al lavoro nelle partecipate pubbliche, che dovrebbe garantire pari opportunità e selezioni trasparenti.

Partecipate sotto osservazione: un nodo politico e gestionale

Non è la prima volta che l’Acse finisce nell’occhio del ciclone. Negli ultimi mesi si sono susseguite denunce sulle criticità organizzative, sui carichi di lavoro e sul ricorso frequente alle esternalizzazioni. La vicenda del fratello del consigliere riaccende ora un dibattito più ampio sulla gestione delle società partecipate, il cui funzionamento è da sempre considerato un indicatore della qualità amministrativa di un Comune.

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