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Porto di Napoli, unanime il no ai fanghi da Bagnoli

Il porto di Napoli dice no ai sedimenti di Bagnoli: unanime dissenso delle categorie portuali, apprezzamento per il lavoro di Annunziata.

Il porto non può accogliere i fanghi di Bagnoli

“La Coppa America si può fare, ma non si sacrifichi il porto di Napoli”. È questa la sintesi dell’infuocata riunione dell’Organismo di Partenariato, convocata su richiesta del commissario Andrea Annunziata. Al centro del confronto, la proposta di utilizzare il porto partenopeo per stoccare i fanghi provenienti dalla bonifica di Bagnoli. Una possibilità che Annunziata e il segretario Giuseppe Grimaldi hanno definito irrealizzabile: “Le casse di colmata sono già destinate ad accogliere la sabbia proveniente dai dragaggi urgenti del porto” si legge su “Il Mattino”.

Apprezzamento per Annunziata, disapprovazione per la nuova governance

Nel documento finale, l’organismo ha espresso il più ampio apprezzamento per il lavoro svolto da Andrea Annunziata e Giuseppe Grimaldi nel quadriennio appena concluso. Contestualmente, ha invitato i due a rappresentare in ogni sede istituzionale il dissenso unanime del cluster portuale verso qualunque iniziativa che possa danneggiare lo scalo, ritardare i dragaggi o compromettere gli investimenti realizzati con il PNRR. Si auspica inoltre piena chiarezza sulle informazioni, definite inesatte e improprie, che hanno portato il Commissariato di Bagnoli a valutare soluzioni “inaccettabili”.

Ampia partecipazione e difesa unanime del porto

Alla riunione erano presenti quasi tutte le componenti del cluster. Tutti hanno condiviso la ferma contrarietà all’ipotesi di accogliere i materiali di Bagnoli e hanno ribadito il sostegno ad Annunziata. Legora De Feo ha anche accusato l’ex assessore Mario Calabrese di non aver difeso adeguatamente il porto durante il suo mandato nel comitato portuale.

Sindacati e imprese uniti nella difesa dello scalo

Anche Cgil e Cisl, pur con posizioni talvolta conflittuali, hanno riconosciuto i progressi compiuti dal sistema portuale del Mar Tirreno Centrale sotto la guida di Annunziata. Dai rappresentanti è emerso un malcontento trasversale per la discontinuità di governance prospettata dal ministro Salvini, segno di una compattezza rara nel mondo portuale. L’obiettivo comune resta uno: difendere il porto di Napoli, evitare interferenze esterne e garantire sviluppo e sicurezza operativa.

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