Al Ministero per dare voce ai giovani della sanità
Giuseppe De Prisco, esponente di Fratelli d’Italia a Nocera Inferiore e consigliere didattico del Corso di Laurea in Infermieristica presso l’Università di Salerno, è stato ricevuto giovedì scorso al Ministero della Salute dalla Dottoressa Maria Rosaria Campitiello, responsabile del Dipartimento Prevenzione, Ricerca ed Emergenze Sanitarie.
Durante l’incontro, De Prisco ha portato con sé la voce e le istanze di migliaia di studenti e operatori sanitari in formazione. «Chi ogni giorno opera nei reparti ospedalieri, pur senza tutele economiche e senza un vero riconoscimento, merita di essere ascoltato dalle istituzioni», ha dichiarato.
Rimborsi per i tirocini e più equità
Uno dei punti centrali della discussione è stata la proposta di introdurre un rimborso spese nazionale per i tirocini sanitari, già attivo in Regioni come Toscana e Veneto. «Non è più accettabile che esistano disparità territoriali. I giovani sanitari, ovunque si formino, devono essere messi nelle condizioni di sostenere economicamente il proprio percorso», ha ribadito De Prisco.
L’esponente nocerino ha evidenziato anche l’importanza di restituire dignità e valore sociale al ruolo dello studente-tirocinante. «Chi si forma sul campo ha bisogno di certezze. La nostra sanità del futuro passa per la valorizzazione di queste figure spesso invisibili, ma fondamentali».
Prevenzione e sinergie tra istituzioni
Altro tema discusso è stato il potenziamento della prevenzione sanitaria, da costruire attraverso un’azione condivisa tra scuole, università e territori. «Investire sulla prevenzione significa costruire un sistema più forte e meno reattivo. È lì che si misura la lungimiranza delle politiche sanitarie», ha affermato.
De Prisco: «Serve una nuova attenzione»
Al termine del confronto, De Prisco ha sottolineato la disponibilità e l’attenzione ricevute: «La Dottoressa Campitiello ha ascoltato con attenzione tutte le proposte e ha mostrato grande sensibilità. È stato un primo passo importante, ma ora bisogna passare ai fatti».
Infine, un messaggio chiaro: «Non è una battaglia personale, ma un impegno collettivo. Dare voce a chi si prepara ogni giorno a prendersi cura degli altri significa prendersi cura della sanità stessa. E io continuerò a farlo, a ogni livello istituzionale».
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