Una decisione fortemente contestata
La contestata disposizione dell’ASL Napoli 1 che prevedeva la chiusura notturna e nei giorni festivi dei Centri di Salute Mentale è stata ufficialmente sospesa. La misura, annunciata nei giorni scorsi, aveva provocato l’immediata reazione di sindacati, operatori sanitari e associazioni del settore, che ne denunciavano le gravi ripercussioni sui pazienti affetti da disturbi psichiatrici. In prima linea nella mobilitazione il collettivo Nessuno Tocchi Ippocrate, che ha raccolto adesioni e rilanciato l’allarme sui media e sui social, spingendo per un rapido dietrofront.
A preoccupare era il rischio di lasciare senza assistenza migliaia di utenti fragili in fasce orarie già critiche, in particolare durante la notte e i festivi, quando le emergenze psichiatriche possono assumere caratteristiche ancora più drammatiche in assenza di punti di riferimento territoriali.
Vittoria del dialogo e della mobilitazione
Il dietrofront dell’azienda sanitaria è arrivato in meno di 24 ore da un’ondata di proteste che ha coinvolto non solo le sigle sindacali di categoria, ma anche numerosi professionisti della salute mentale. La sospensione del provvedimento è stata accolta con soddisfazione dai promotori della mobilitazione, che hanno ribadito come la tutela della salute mentale debba restare un pilastro del sistema pubblico, anche e soprattutto nelle ore meno coperte.
La vicenda si inserisce in un più ampio contesto di attenzione sulla sanità pubblica campana, dove l’organizzazione dei servizi territoriali rappresenta una sfida costante. La sospensione è ora vista come un segnale positivo di ascolto e responsabilità, in attesa di una soluzione strutturale che possa garantire continuità assistenziale a tutti i pazienti, senza discriminazioni tra chi soffre di patologie fisiche e chi ha bisogno di supporto psichiatrico.
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