Maggioranza in crisi: liti, sospetti e sgambetti
A Sant’Egidio del Monte Albino il consiglio comunale si trasforma sempre più spesso in un’arena, dove le tensioni tra il sindaco Antonio La Mura e il consigliere Gianluigi Marrazzo – da molti indicato come suo possibile successore – non si fanno attendere.
L’ultima seduta di consiglio comunale è stata teatro di sottili vendette, di tensioni malcelate e decisioni che più che amministrative sembrano tattiche da risiko elettorale con l’ombra sovrastante di “Nunzione” Carpentieri potente consigliere regionale. Al centro del vortice politico resta il sindaco Antonio La Mura, che pare amministrare questo scorcio finale di legislatura con un’impostazione “random”, per dirla con le parole – poco diplomatiche ma molto convenzionali oggi – che circolano nei corridoi del municipio.
Le lacerazioni nella maggioranza non sono più un segreto. A tenere banco è il conflitto ormai dichiarato tra Antonio La Mura e il suo assessore Gianluigi Marrazzo, da tempo considerato popolarmente l’erede naturale alla guida del paese. Ma invece di un passaggio di testimone, si assiste a un braccio di ferro continuo. L’ultimo capitolo riguarda la proposta di alienare un bene comunale nella frazione di Orta Loreto, che sarebbe stato caldeggiato proprio da Marrazzo e stoppata, pare con fermezza, dallo stesso sindaco in sede di istruttoria. Un gesto letto da molti come l’ennesima ripicca più che una scelta dettata da logiche di corrette e buone pratiche amministrative.
Una guerra fredda che danneggia i cittadini
Quella tra La Mura e Marrazzo non è più una contrapposizione dialettica interna: è una guerra fredda in piena regola, fatta di piccoli agguati politici, veti incrociati, rivalse personali. Una dinamica che ha finito per coinvolgere anche altri esponenti della maggioranza, storicamente “neutrali”, ora sempre più perplessi di fronte a questi continui sgambetti. Il metodo, giudicato scorretto e miope, rischia di trascinare a fondo non solo un’amministrazione già chiacchierata, ma anche la fiducia – ormai ridotta – dei cittadini.
Il dato politico più preoccupante è proprio questo: mentre i protagonisti si accapigliano letteralmente, l’azione amministrativa, al netto di ogni eufemismo, sembra premiare sempre meno persone e in modo poco trasparente. I “benefici” sembrano destinati ai soliti pochi, mentre gran parte della popolazione delle tre frazioni – capoluogo compreso – si sente esclusa, dimenticata, non adeguatamente rappresentata. Il “Terzo settore” resta attenzionato. E La Mura continua a essere borderline per restare a galla promettendo appoggio sia a Franco Picarone che a Nunzio Carpentieri, vagando da sinistra a destra: la resa dei conti è alla porta.
Un confronto che non arriva
Da tempo, nei bar e nelle piazze, si chiede a gran voce un confronto pubblico tra il sindaco Antonio La Mura e l’avvocato Roberto Marrazzo, storica voce dell’opposizione e apprezzato primo cittadino nel primo decennio del duemila capace di leggere con serietà i processi amministrativi. Roberto Marrazzo, con uno stile pacato e sempre documentale, ha quasi sempre smontato gli atti dell’amministrazione “leggendo le carte” – come dicono in città – e sollevando questioni poi verificate nei fatti: dalla gestione incerta del terzo settore, all’insicurezza stradale che resta irrisolta, passando per le scelte su spesa pubblica e opere incompiute.
Ma il confronto non arriva. La comunicazione ufficiale del sindaco, curata nei dettagli e filtrata in modo fin troppo levigato nello stile, non sembra intenzionata affatto predisposta a spazi di contraddittorio e margini di confronto. Anzi, ogni richiesta di dibattito viene lasciata cadere nel vuoto alimentando, a giusta guisa, la percezione di una politica social e autoreferenziale, lontana dai cittadini e sempre più chiusa nei suoi strani meccanismi dominati dalla logica dei numeri che ancora tengono a galla l’amministrazione La Mura.
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