La processione che non unisce più
«Nemmeno la fede riesce più a camminare». È con questa frase amara che Vincenzo Calce, ex consigliere comunale di Pagani, riassume la delusione per quanto accaduto durante la recente processione in onore di Sant’Alfonso Maria de Liguori. Un evento simbolico per la città, che però – secondo Calce – si è trasformato in un segnale di profonda crisi: «Una processione è identità, tradizione, spiritualità condivisa. E invece: disorganizzazione, tensioni, malumori, contestazioni. Nemmeno la fede è riuscita a camminare serenamente.» dice.
Una città disorientata
Calce richiama anche l’insediamento della Commissione d’accesso al Comune come elemento che dovrebbe spingere a riflettere: «Qualche mese fa si è insediata la Commissione presso il Comune di Pagani. Io non chiesi le dimissioni del sindaco. Ritenni giusto attendere l’esito degli accertamenti. Ma oggi la situazione è cambiata: la città è stanca e disorientata.»
Amministrazione senza lucidità
L’ex consigliere sottolinea come non solo il sindaco, ma l’intero impianto amministrativo abbia perso slancio e visione: «Non siamo più davanti a un sindaco isolato. Siamo davanti a una giunta che ha perso lucidità, a una maggioranza silente, e a una minoranza che, nei fatti, è diventata funzionale al mantenimento dello status quo.»
È il momento di lanciare la spugna
La chiusura è affidata a un’immagine potente: quella del ring. «Il pugile è all’angolo. È stanco. Incassa più che colpire. A quel punto, non è codardia fermarsi. È dignità. E spesso, non è il pugile a decidere: è il suo angolo, i suoi collaboratori, i compagni di squadra che devono lanciare la spugna.» Calce invita infine l’intera maggioranza a un atto di responsabilità: «Se sentite che non ci sono più le condizioni per guidare, fermatevi. Abbiate il coraggio di lanciare la spugna. Non per voi, ma per Pagani.»
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