La grande illusione dell’emergenza
Salerno. Nemmeno una pandemia globale ha rimesso ordine. L’emergenza manodopera negli ospedali c’era prima, c’è ancora. A mancare – nei reparti, nei turni, al letto del paziente – è il personale. A non mancare mai, invece, è il solito esercito parallelo di tecnicamente assunti come infermieri o OSS ma stabilmente collocati dietro una scrivania, lontani dai reparti.
Il paradosso della carenza
I numeri parlano chiaro. Solo nell’ASL di Salerno risultano impiegati circa 370 operatori sanitari in mansioni amministrative: 217 infermieri, 66 OSS e almeno una dozzina tra puericultrici e profili tecnici scrive “Le Cronache“. Tutti formalmente inquadrati nel ruolo sanitario, tutti fuori dalla corsia. Alcuni, ironia amara, percepiscono ancora l’indennità infermieristica pur passando le giornate tra faldoni, email e centralini.
Costi, complicità e silenzi
Il conto è salato: oltre 250mila euro l’anno in stipendi extra, con picchi di 300 euro al mese in più per chi gode dell’indennità di reparto senza mai mettere piede in reparto. In quattro anni fanno oltre un milione di euro bruciati. Il fenomeno non è nuovo e tutti ne sono a conoscenza: dirigenti sanitari, sindacati, Corte dei Conti, persino la magistratura. Ma nessuno interviene davvero.
Leggi, protezioni e impunità
La legge – quella legge che nel privato manda a casa chi sgarra – protegge il dipendente pubblico a oltranza, anche se allergico alla corsia o “non idoneo” per motivi discutibili. Tra questi ci sono profili privi dei titoli richiesti dalla legge per ricoprire ruoli di coordinamento, come previsto dalla Legge 43/2006, eppure lì restano. Per loro nessun demansionamento, nessun richiamo. Solo un lungo, lento consumo di risorse e credibilità del sistema.
La denuncia che nessuno ascolta
Qualche sindacato ha provato a segnalare la distorsione, chiedendo di ricollocare il personale secondo ruoli e titoli. Ma spesso le denunce, come una fisarmonica, si piegano da un lato e si dilatano dall’altro, senza lasciare alcun suono concreto. Intanto i pazienti restano ad attendere assistenza, gli operatori in corsia arrancano, e chi si imbuca… incassa.