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Angri, Castello Doria. L’avvocato D’Antonio segnala un’interdizione

Il giurista D’Antonio scrive al Nucleo Carabinieri TPC segnalando l’interdizione dai pubblici uffici di A.D.A

Castello Doria, nuova segnalazione dell’avvocato D’Antonio: “C’è un’interdizione”

Angri. Una nuova nota firmata dal prof. avvocato Michele D’Antonio, patrocinante in Cassazione, è stata inviata al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo di Napoli, e alle autorità competenti, in integrazione a una PEC del 17 aprile scorso. Il documento, datato 12 maggio 2025, pone l’attenzione sulla gestione del Castello Doria e dell’Ufficio Biblioteca del Comune di Angri, segnalando potenziali criticità nella custodia degli immobili.

Nella comunicazione, l’avvocato prende atto della risposta fornita in data 2 maggio dall’Ufficio Patrimonio del Comune, che indicava due dipendenti comunali incaricati come soggetti in possesso delle chiavi dei due immobili. Tuttavia, rimarrebbe poco chiaro chi, una volta aperti gli edifici, gestisca ancora oggi operativamente l’accesso e la custodia del due strutture pubbliche.

Il nodo giudiziario e l’interdizione

A margine di tale situazione, D’Antonio segnala che, da quanto risulta, il GIP del Tribunale di Nocera Inferiore ha recentemente disposto, con sentenza non impugnata, una condanna a carico di A.D.A., comprendente l’interdizione temporanea dai rapporti con la Pubblica Amministrazione per un periodo di cinque anni. La pena, seppur sospesa, resta efficace per quanto concerne i suoi effetti interdittivi, salvo eventuali gravami.

Nel testo, si richiama anche l’articolo 28, comma 3, del codice penale, che specifica come l’interdizione temporanea comporti l’impossibilità di esercitare diritti, titoli e incarichi pubblici durante il periodo stabilito.

Appello ai principi costituzionali

Il giurista invita dunque i destinatari della nota a valutare ogni iniziativa ritenuta opportuna “a salvaguardia dei principi di buona amministrazione”, richiamando espressamente l’articolo 97 della Costituzione. L’esposto, pur non contenendo una formale denuncia, richiama la necessità di vigilare sul rispetto delle disposizioni normative e sulle condizioni soggettive di chi opera in contesti pubblici o in rapporto con beni culturali di particolare rilievo come il Castello Doria. Lo riporta Agro24

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