Il TAR dà ragione al Comune: rescissione giusta, Tyche deve risarcire
Una sentenza attesa da dieci anni. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione di Salerno, ha riconosciuto la legittimità della rescissione del contratto tra il Comune di Scafati e la società Tyche, stabilendo che quest’ultima dovrà versare circa 400mila euro all’Ente come risarcimento per gravi inadempienze contrattuali.
La vicenda riguarda la costruzione del Polo Scolastico cittadino, un’opera strategica mai del tutto sottratta al dibattito politico e giudiziario. Fu l’allora amministrazione guidata da Pasquale Aliberti, oggi nuovamente sindaco, a decidere la risoluzione del contratto, motivata dalla mancata osservanza del capitolato da parte dell’impresa.
Una vicenda al centro dell’inchiesta Sarastra
Il progetto del Polo fu anche uno degli elementi centrali dell’inchiesta denominata Sarastra, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia su impulso della DDA di Salerno, che scavò a fondo nei meccanismi di affidamento dell’appalto. L’indagine portò allo scioglimento per infiltrazioni del consiglio comunale dell’epoca e coinvolse anche lo stesso Aliberti, poi assolto in primo grado.
A distanza di un decennio, la giustizia amministrativa riconosce che la decisione assunta dall’amministrazione fu corretta e fondata su elementi oggettivi.
La soddisfazione di Aliberti: “Vittoria per chi ha avuto coraggio”
Commentando la sentenza, Pasquale Aliberti ha espresso grande soddisfazione. “Una grande vittoria e una grande soddisfazione che voglio condividere con chi, insieme a me, ha avuto il coraggio di fare un’operazione di questo tipo”, afferma l’ex primo cittadino dalle colonne di “Le Cronache”. “L’impresa non rispettava il capitolato di gara. Io ho trovato un fosso, ma stiamo realizzando la più grande opera degli ultimi trent’anni sotto la direzione del Comune”.
Il Polo Scolastico, una struttura da 7000 metri quadrati, è tornato al centro del dibattito come simbolo di riscatto amministrativo. Per Aliberti, la sentenza rafforza la sua posizione e risponde anche a chi, in questi anni, ha continuato a lanciare accuse.
“Contento di questa sentenza – conclude – che naturalmente rafforza ancora di più la mia estraneità più assoluta ai fatti che venivano contestati e che continuano ad essere ripetuti da chi parla da spiagge e luoghi di vacanza, lontani da Scafati”.
Una chiusura polemica, ma anche un messaggio politico forte, che rilancia la legittimità di una scelta amministrativa e la volontà di portare a termine un’opera tanto discussa quanto attesa.
Nocera Inferiore, fuorilegge in corsa e controlli fermi. La nota di D’Alessandro